La signora della Valpolicella scende in campo per difendere l’Amarone di qualità

Una donna. Brillante, lungimirante (la sua cantina toscana di San Polo é stata la prima nella regione a ottenere la certificazione dell’agenzia internazionale Casaclima per l’applicazione di protocolli di viticultura sostenibile e packaging ecologico), colta e raffinata. Non poteva esserci scelta migliore al vertice dell’associazione che riunisce le Famiglie storiche dell’Amarone d’arte, che si battono da qualche anno per difendere l’eccellenza e la qualità del vino simbolo della Valpolicella, messo a rischio da un costante aumento della produzione che prelude a uno svilimento di prezzo e posizionamento. Marilisa Allegrini sostituisce nella carica Sandro Boscaini, altro produttore di eccellenza con Masi Agricola. La produttrice della Valpolicella che regge con piglio creativo l’omonima azienda vinicola ha già annunciato l’intenzione di promuovere una sorta di tavolo con gli altri protagonisti della filiera: emergono alcune difficoltà e contraddizioni che non ci nascondiamo – ha detto – e fra esse “il rischio che l’Amarone, da vino frutto di poderi d’alta vocazione collinare, conosca, a causa di una non credibile aspettativa di profitti più facili, una dannosa massificazione”. C’è da stare sicuri che la signora non lascerà nulla di intentato.

Intanto si prepara al Vinitaly: martedì 9 ci sarà la consueta cena nella sua antica proprietà di Villa della Torre. L’appuntamento più ambito della kermesse vinicola veronese: quest’anno tra gli ospiti Matteo Renzi, che di sicuro non parlerà solo di vino.

 

 

  • carl |

    La signora sorridente della foto, I presume, è Marilisa Allegrini..Nevvero ?
    Che un aumento della produzione debba necessariamente implicare uno svilimento di prezzo (e posizionamento) non è scritto in nessun testo di economia. Infatti si tratta di vino e non di cellulari, Iphone e compagnia bella..:o)

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