Dieci anni fa Sideways celebrava il Merlot. E lanciava la Napa Valley. Ora dove si girerebbe?

Dieci anni fa usciva nelle sale americane – e poi a ruota con grande successo in quelle europee – il film che ha decretato il successo del Merlot. Anche se in realtà voleva essere un inno al Pinot Nero. Era Sideways, cronaca di un lento addio al celibato che si srotola lungo una settimana densa di brindisi e degustazioni nella Napa Valley.

Celebre la sequenza in cui l’amico del novello sposo (intento più a divertirsi con le ragazze che a degustare) si ritrova, solo e sconsolato, a tracannare una bottiglia di Cheval Blanc 1961, custodita come un tesoro per un’occasione importante. In definitiva il film è diventato un inno ai vini francesi, in particolare i cosiddetti vitigni internazionali (Merlot, Cabernet Franc) che stavano già in quegli anni colonizzando i territori di mezzo mondo per inseguire il gusto di Parker, l’indiscusso guru del tempo.

Sideways_In_viaggio_con_Jack

Da allora molto è cambiato. C’è stata la riscoperta dei vitigni autoctoni. I vini superbarriccati (a volte veri e propri “vini del falegname”) hanno fatto il loro tempo. Il Merlot, fino a quattro anni fa, era comunque ancora il secondo vitigno più piantato al mondo dopo il Cabernet Sauvignon. Ma la sua fama è di gran lunga offuscata dal Pinot Nero, grande amore di Miles, il protagonista del film.

Il risultato più vistoso di Sideways? Aver procurato una notorietà travolgente alla Napa Valley, con un indotto non indifferente in termini turistici. Ah se l’avessero girato sulle colline delle Langhe o tra i filari toscani… E se dovessero girarlo oggi, dove lo farebbero?

  • Fernanda Roggero |

    grazie della precisazione Daniele

  • cernilli |

    In realtà nel film si parla di Central Coast e non di Napa Valley. Di una zona meno conosciuta e “glamour”, insomma, e il ristorante dove si svolgono alcune scene del film è Hitching Post vicino San Luis Obispo, a sud di San Francisco.

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