Assaggereste una birra fatta con l’acqua piovana?

Cos’ha di speciale una birra fatta con l’acqua piovana? Apparentemente nulla. A parte il laborioso processo di filtraggio per eliminare tutti i batteri non si capisce quale sia l’utilità di utilizzare acqua piovuta dal cielo al posto di quella di sorgente. Eppure la Hemelswater – birra prodotta da Amsterdam il cui nome vuol dire Acqua del paradiso – non sembra essere una pura operazione di marketing.

Al contrario – ci sono di mezzo i ricercatori dell’Università di Scienze applicate della città olandese – sembra più che altro un mezzo per sensibilizzare i clienti e più in generale la popolazione sul tema dell’acqua e della necessità di utilizzare in qualche modo l’acqua piovana sempre crescente per ridurre pericoli di allagamenti e alluvioni.

L’acqua utilizzata per produrre la birra viene raccolta in grandi tyank posizionati sui tetti, viene filtrata e poi pastorizzata prima di essere conferita alla birreria.

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L’acqua del paradiso ha un gusto diverso da una normale “bionda”? Pare di no. E’ chiara, fruttata e morbida. Già si sta pensando di utilizzare la stessa acqua per produrre sorbetti, zuppe e limonate…

  • carl |

    Stando ai futurologhi professionisti e no, i tetti cittadini futuribili saranno pieni di tankers/raccoglitori, prima in funzione del territorio (cioè solo qui è la) e dell’eventuale inquinamento localizzato di falde e fonti, per poi divenire la norma generale. Vine in mente una parafrasi della famosa frase “E’ il progresso bellezza, e tu non…ecc.”
    Cmque, personalmente non ho nulla da eccepire che qualcuno cominci con la birra.

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