Dopo il vino Robert Parker crea la “bolla” del sake?

Dopo aver creato il gotha dei vini (in particolare quelli rossi dal gusto “internazionale”) Robert Parker rischia di generare a breve una bolla speculativa sul sake. La sua rivista Wine Advocate ha appena stilato la classifica dei migliori 78 sake del mondo. E i prezzi si sono impennati immediatamente. Fortunatamente si parte da cifre ben al di sotto di quelle necessarie ad acquistare un grande rosso francese (un sake che ha ottenuto un punteggio pari a quello assegnato al Château Lafite Rothschild 2010 si porta a casa con meno di cento dollari).

Potenza della globalizzazione. Storici produttori tradizionali di sake da centinaia di anni esaltano la qualità del loro “vino di riso” ma erano conosciuti e reputati solo da uno stretto giro di esperti/collezionisti/appassionati. Ora, nel giro di una notte (letteralmente) hanno visto esplodere le richieste dei loro prodotti, grazie alla guida del re Mida delle bevande alcoliche. Siamo sicuri che sia un bene?

  • paola |

    no, questa bolla del sake in particolare non ha senso, motivazione, non trae giustificazione da una “ricchezza” di sapori e profumi. Sono gli stessi giapponesi a dire che il sake può essere un eccellente e accurato vino di riso che non brucia la gola (se non è fatto in Cina) ma per carità, uno assomiglia all’altro e agli altri….
    O no?

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