Gli Ntb sono Ogm. Lo dice la Corte di giustizia europea

Gli Ntb (New Breeding Techniques) sono Ogm. Lo ha deciso la Corte di Giustizia europea. Ma cosa significa? Gli Ntb sono varietà di sementi sviluppate attraverso mutagenesi, un insieme di tecniche che consentono di modificare il genoma di una specie vivente senza inserire DNA estraneo. Cosa che avviene per gli Ogm, la tecnica utilizzata in questo caso è la transgenesi.

La decisione dei giudici europei è importante perché di fatto assoggetta questi prodotti alle stringenti normative previste per gli organismi geneticamente modificati.Perché equiparare Ntb a Ogm?

Chi lo sostiene sottolinea che le tecniche di mutagenesi sono cambiate col tempo. Prima dell’adozione della direttiva sugli OGM, si utilizzavano solo “metodi di mutagenesi tradizionali o casuali applicati in vivo su piante intere. Il progresso tecnico ha portato all’emergere di tecniche di mutagenesi in vitro che consentono di procedere a mutazioni mirate al fine di ottenere un organismo resistente a taluni erbicidi”.

A portare la questione all’attenzione della Corte è stata la Confédération paysanne,  sindacato agricolo francese che, assieme ad altre otto associazioni, aveva presentato dinanzi al Conseil d’État un ricorso sulla normativa francese che esenta gli organismi ottenuti mediante mutagenesi dagli obblighi imposti dalla direttiva sugli Ogm, secondo la quale essi devono essere autorizzati dopo una valutazione dei rischi che presentano per la salute umana e l’ambiente e sottoposti a requisiti di tracciabilità, etichettatura e monitoraggio.

Oggi  la Corte ha deliberato che “gli organismi ottenuti mediante mutagenesi sono OGM ai sensi della direttiva sugli OGM, nei limiti in cui le tecniche e i metodi di mutagenesi modificano il materiale genetico di un organismo secondo modalità che non si realizzano naturalmente”. La decisione non riguarda tuttavia gli organismi ottenuti per mezzo di determinate tecniche di mutagenesi, “ossia quelle che sono state utilizzate convenzionalmente in varie applicazioni con una lunga tradizione di sicurezza”.  Fermo restando – continua la Corte – che gli Stati membri sono liberi di assoggettarli, nel rispetto del diritto dell’Unione, agli obblighi previsti dalla direttiva o ad altri obblighi.

«Quella di oggi è una sentenza storica sulla quale però dobbiamo vigilare a livello nazionale affinché anche in Italia ci sia un allineamento tra Nbt e Ogm e non si creino scappatoie dovute a interpretazioni discutibili – afferma Francesco Sottile del Comitato esecutivo di Slow Food Italia -. C’è anche un altro aspetto: un conto è affidarsi alla ricerca pubblica che opera nell’interesse di tutti i cittadini e non produce brevetti e un altro è ragionare a partire dall’operato di multinazionali che investono il loro budget e intervengono nel dibattito pubblico per il loro tornaconto economico».