Winelivery, quando il crowdfunding funziona davvero

Start-up e crowdfunding. Cronaca di una storia di successo.

Non sempre funziona, ma quando funziona lo fa per davvero. Se l’idea è vincente e chi l’ha avuta ha anche capacità manageriali, la raccolta di fondi online può far la differenza. Anche perché spesso accende l’interesse di chi, per mestiere e con risorse vere, è a caccia di nuovi business.

winelivery_newWinelivery consegna a domicilio (una vera e propria enoteca “su due ruote”) vino, birra e distillati in meno di 30 minuti a temperatura di consumo, senza costi di spedizione. Ha già concluso positivamente due round di finanziamento per un totale di 550mila euro. Oggi ne lancia un terzo, attraverso CrowdFundMe fino a un massimo di 650mila euro.

La campagna pubblica inizia dopo un round riservato alla prelazione dei 309 soci, che già avevano creduto nel progetto della startup nelle precedenti campagne, ai quali si è aggiunta una lista ristretta di soci strategici per lo sviluppo commerciale, oltre a Gellify, piattaforma di innovazione a supporto delle start-up. La raccolta ottenuta in questo round riservato ha facilmente raggiunto l’obiettivo prefissato di 850.000 euro, anche grazie al supporto di Pairstech Capital in qualità di advisor finanziario.

Winelivery nasce da un’idea di  Francesco Magro e Andrea Antinori: è passata da un valore di 3,6 milioni a 7,2 milioni di euro in soli 9 mesi, con un aumento del fatturato pari al 600%. Il numero di download dell’app è invece cresciuto a quasi 30.000.

L’obiettivo è continuare a crescere in Italia e all’estero: presenza in 25 nuove città  nei prossimi due anni. Oggi la start-up opera a Milano,  Bologna, Torino e Bergamo. La più recente apertura è stata Firenze, grazie all’accordo con Signorvino. Oltre a siglare partnership con colossi del beverage come Campari e Sanpellegrino Winelivery pensa a debuttare nel mercato B2B attraverso il progetto Winelivery HoReCa, destinato a clienti professionali, su tutte le città in cui il B2C è operativo.