A Natale vi hanno regalato una lattina di caviale? Sappiate che, oltre al classico dei classici (direttamente adagiato sulla pelle, nell’incavo tra pollice e indice della mano) ci sono modi alternativi di gustarlo. Se amate le colazioni salate potreste metterne una generosa cucchiaiata sulle uova strapazzate, ma va anche bene sulla pasta (meglio se finissima, come i capelli d’angelo), e, strano a credersi, ha un suo perché persino sulle patatine. Può stare addirittura sulla pizza, purché sia assente il pomodoro e la farcitura consista di salmone affumicato e crème fraîche.
Al contrario di quanto molti pensano il caviale è ormai un classico prodotto made in Italy. Agroittica Lombarda, di Calvisano in provincia di Brescia, è ormail leader mondiale della produzione di caviale, che esporta abitualmente anche in Russia.
Che sia Beluga (il caviale che si produce lavorando lo storione omonimo dalle uova grigie e molto grandi), Oscietra (dallo storione russo, uova più piccole tendenti al marrone, sapore delicato), Sevruga (dalle uova piccole, intorno al millimetro, grigio e molto aromatico) o Sterlet (Caviale Imperiale, che deriva da una specie di storione ormai quasi estinta, l’Acipenser rithenus, chiaro con grana molto fine) importante è che venga servito ben freddo e non entri mai in contatto con posate di metallo. Ammesso solo l’osso e la madreperla.