È realistico l’obiettivo di raggiungere i 50 miliardi di export agroalimentare entro il 2020? Brexit e turbolenze politiche in giro per il mondo di certo non facilitano il percorso. Per questo diventa essenziale avere una conoscenza approfondita dei mercati su cui puntare e seguire in tempo reale mutamenti e tendenze.
Uno strumento in più viene fornito ora da una nuova piattaforma, lanciata oggi da Nomisma e CRIF. Si chiama Agrifood Monitor e condensa dati di fonti diverse per offrire un quadro di analisi completo, dalla struttura del settore in Italia ai trend sui mercati internazionali: si parte da due focus sul dairy in Gran Bretagna e sulle tendenze d’acquisto negli Emirati Arabi Uniti.
Sebbene nell’ultimo decennio l’incidenza si sia ridotta per le nostre esportazioni fa notare Andrea Goldstein, managing director di Nomisma, il mercato europeo continua a pesare per il 63% per i prodotti alimentari, per il 57% per le macchine agricole e per il 35% in riferimento ai macchinari per il Food&Beverage: “Dobbiamo aumentare la nostra presenza nei mercati extra-europei, dove oggi il nostro export alimentare pesa per meno della metà di quello francese o addirittura di un ottavo di quello statunitense”.
Senza dimenticare quanto sembrano a rischio le trattative commerciali con Canada e Usa.