In California il primo vino sintetico (copia perfetta di uno Chardonnay pluripremiato)

Un tempo si pensava che sarebbe arrivato il giorno in cui un intero pasto sarebbe stato racchiuso in una pillola. Da annaffiare con cosa? Magari con del vino sintetico.

Ebbene, forse la pillola speciale ancora non c’è, ma il vino sintetico tra un po’ di mesi potrebbe arrivare sugli scaffali. Lo stanno progettando (è l’unico verbo che mi viene da usare) in California dove un paio di ricercatori sta tentando di creare un vino che non abbia visto, nemmeno di striscio, un grappolo d’uva.

Chateau-Montelena-1973-Chardonnay_Bottle

In realtà il progetto è ancora più ambizioso perché i due scienziati vogliono ricreare in laboratorio un vino in particolare, lo Chateau Montelena 1973, il vino della Napa Valley che  nel 1976 vinse il famoso Judgement of Paris, la degustazione entrata negli annali che mise a confronto vini francesi e californiani. Lo faranno, come detto, senza uva o fermentazioni ma combinando aminoacidi, acidi (tartarico, malico e lattico) zuccheri ed etanolo…

Chi volesse può già ordinare online qualche bottiglia (a 50 dollari l’una, ne verranno prodotte 499).

L’iniziativa è spruzzata di una vena vagamente populista (“perché solo pochi eletti possono assaggiare questo vino speciale, di cui sono disponibili ormai solo poche bottiglie ad alto prezzo?”) ma non ha sollevato l’entusiasmo degli esperti che sinceramente preferirebbero altre forme di “democratizzazione del vino”. E come dargli torto?