Un restauro “ambientale”. Così lo ha definito Oscar Farinetti ieri sera durante il collegamento con il Refettorio di Santa Maria delle Grazie (dove era presente il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini) e le sedi Eataly di New York e San Paolo. È quello che parte a breve nel Refettorio che custodisce l’Ultima cena di Leonardo da Vinci e a cui Eataly contribuisce come unico sponsor privato.
In sostanza si tratta di far “respirare” meglio l’opera del genio rinascimentale: Leonardo aveva voluto utilizzare una tecnica innovativa che ha imposto nei secoli vari restauri e continua lentamente a degradare il capolavoro, ammirato ogni giorno da 1300 visitatori. Non uno di più, a causa delle polveri sottili che ognuno di loro porta con sé e che sono nefaste per il Cenacolo. Per tentare di arginare i danni il ministero (in collaborazione con Iscr, Cnr, Politecnico di Milano e Università Milano Bicocca) ha avviato questa nuova operazione di tutela che permetterà di immettere ogni giorno circa 10mila metri cubi di aria pulita all’interno del Refettorio. L’ultimazione dei lavori è prevista nel 2019, anno del cinquecentenario della morte di Leonardo.
E Eataly cosa farà, oltre a metter mano al portafoglio? Organizzerà in tutte le sue sedi in giro per il mondo una campagna di sensibilizzazione (“Una Cena così non la puoi perdere”) e consentirà la prenotazione di visite speciali (più lunghe del normale e in orario serale a museo chiuso). Proietterà inoltre un video di Alessandro Baricco che invita i turisti stranieri a venire in Italia per ammirare il Cenacolo. Ieri un frate di Santa Maria delle Grazie si è lasciato scappare l’augurio che il refettorio un giorno torni a vivere (cosa evidentemente impossibile): Farinetti ha promesso solennemente di non organizzare cene sotto il capolavoro… ma chi lo conosce sa che – almeno per un momento – deve averlo sognato.