No waste. Questa la parola d’ordine della nuova edizione di Care’s, la manifestazione sulla sostenibilità e l’eticità di tutto quanto gira intorno al mondo del cibo che si apre stasera in Ala Badia. Quest’anno Norbert Niederkofler e Paolo Ferretti – i due ideatori di Care’s – hanno deciso di modificare calibro. Finora l’impegno a una cucina e a produzioni alimentari sostenibili era declinata perlopiù interpellando piccole realtà virtuose. Ancor più elogiabili per la difficoltà di operare scelte così radicali senza avere alle spalle grandi capacità manageriali (e sostegni finanziari). Scelte dettate dal cuore e dalla lungimiranza, ma pur sempre di nicchia. È ovvio che l’impatto sull’ambiente che può avere una svolta sostenibile da parte di una mega-azienda è di tutt’altra portata. Ed è questo che il cuoco tristellato del St. Hubertus e il suo partner Ferretti hanno deciso di indagare nell’edizione invernale di Care’s. Come e perché una multinazionale decide di virare le proprie politiche produttive verso procedure più attente all’ambiente? Che impatto può avere la decisione di un colosso come Costa Crociere di limitare quanto possibile lo spreco alimentare sulle sue navi parco di divertimento all-you-can-eat? Quanto incide sulla vita dei coltivatori il programma Tierra di Lavazza? Quanto accorcerà i tempi verso un’auto veramente “verde” il programma di ricerca di Audi?
Tutte domande a cui si cercherà di dare risposta in questi giorni in Alta Badia. Senza dimenticare, ovviamente, tutti quei protagonisti – spesso anonimi – che della sostenibilità fanno una bandiera nella loro attività quotidiana: chef, agricoltori e allevatori, attivisti e scienziati. Perché sprecare di meno si può. Ormai si sa. Ma ancora non sappiamo quanto e come valorizzare gli scarti che produciamo. È questo il nuovo obiettivo.