Rovagnati entra in PanB, la società proprietaria del format “Panbolla”, risposta italiana alle paninoteche fast-food. L’azienda produttrice di salumi ha acquisito il 15% in quello che si annuncia come primo di ulteriori aumenti di capitale a finanziare la crescita futura in Italia e all’estero. Nei prossimi 18 mesi, infatti, PanB annuncia di realizzare un ambizioso piano di espansione che inizierà dai centri commerciali del Nord Italia, passando per il centro di Milano con l’apertura del suo primo flagship store.
L’investimento di Rovagnati sarà una formula a step-up parametrata al valore della società nel tempo.
PanB fa capo a Adriano Continisio e Paola Sersante, co-fondatori del brand insieme ad altri partner, con la supervisione di Raniero Proietti. Un progetto che nasce dall’esperienza trentennale di Adriano Continisio da sempre appassionato di lievitati e riuscito a trasformare la sua passione nata con un blog in una realtà con grandi ambizioni di sviluppo.
Il claim dell’azienda è “un pane impossibile”. «L’unicità di questo prodotto panario lievitato per più di 48 ore – spiega Continisio – è legata al metodo di preparazione, che avviene sotto una campana di vetro. Essa crea un ambiente tecnicamente sfavorevole alla cottura, ma che per il Panbolla è il punto di svolta e di forza innovativa. Questo pane cuoce a un terzo del tempo di un altro qualsiasi prodotto della stessa pezzatura in un qualunque altro forno».
Un pane senza crosta (al suo posto una pellicina croccante) con mollica di estrema leggerezza, «che quasi non si avverte alla masticazione». Tanto da permettere panini più grandi rispetto alla media dei fast-food.
«Le prime due fasi di produzione – spiega Continisio – avvengono nel laboratorio artigianale, lievitazione e cottura invece sono l’atto finale che si compie sotto le campane di vetro, di fronte ai clienti».