C’era bisogno a Milano di un altro ristorante fusion con forte impronta giapponese? Forse no. Ma un nuovo indirizzo con un ambiente raffinato, una cucina attenta ed estrosa (senza improvvisazioni fini a se stesse), ottime materie prime e – non indizio di poco conto – elegante tappeto sonoro, è sempre benvenuto.
E dunque ottima idea hanno avuto Xiaobo Zhou e la moglie Alessandra, già proprietari di Nishiki, quando hanno aperto Cinquantadue a Foro Bonaparte tra il Castello Sforzesco e il Teatro Strehler. Zona residenziale, ma a due passi dalla movida di Brera.
Arredi dai toni caldi e rassicuranti, impreziositi da uno scenografico lampadario centrale disegnato su misura da un jewelry designer tailandese. La cucina è ovviamente a vista con il bancone per la preparazione del sushi.
Lo chef Sixia (in Italia dal 1998), maestro d’arte di sushi creativo contemporaneo, propone agli ospiti il percorso “Cartabianca” in 6 portate, con piatti che variano secondo mercato, stagione ed estro.
Oltre all’impeccabile pesce crudo, interessanti le 5 Variazioni del Wagyu Beef, che viene servito nei gyoza (ravioli ripieni), in carpaccio (con pomodorini, shiso e umeboshi), negli uramaki (roll di riso con ripieno), nei classici nigiri impreziositi da foie gras, e nella classica versione alla piastra.
Condivisibile la scelta di non affidarsi al proprio gusto musicale ma di collaborare con un professionista: la playlist musicale è stata ideata ad hoc dal music designer Paolo Scarpellini che ha scelto jazz crooner, be-bop e un tocco di chanson francese.
Sconsigliabile in queste serate torride ma molto apprezzabile con meno calura, il dehors all’ombra delle fronde di Foro Bonaparte. Un angolo di Milano che potrebbe essere un boulevard parigino.