Ho esitato a lungo a scrivere questo post. Non volevo accodarmi semplicemente alle decine e decine di tweet, note su Facebook e su Linkedin, spesso accompagnate da foto-ricordo o riproposizione di pezzi scritti su di lui. Però alla fine un saluto glielo voglio dare. Luciano Zazzeri se ne è andato, a quanto è dato sapere senza lasciare spiegazioni o addii. Era un cuoco. Molto bravo. Era un coetaneo per me – stesso anno di nascita, il 1956 – che aveva deciso di seguire per mestiere le proprie passioni: la pesca e la cucina.
Il suo ristorante La Pineta, a Bibbona in Maremma, era poco più di un capanno sulla spiaggia (in realtà all’interno molto confortevole e piuttosto elegante). Come tutti hanno scritto in queste ore era molto ben frequentato: gran gourmet, vip del calcio dello spettacolo e anche, credo, politici di rango.
Si mangiava – magnificamente – il pesce. Credo che ognuno di noi del circo Barnum del cibo-vino abbia il ricordo di qualche pasto dallo Zazzeri. Ricordi felici e di pieno appagamento.
Lo Zazzeri era simpatico come a volte i toscani sanno essere, un bel sorriso largo. Era uno normale, che faceva bene il suo lavoro. Senza smanie di popolarità nè vezzi da chef arrivato. Era anche molto amato dai colleghi.
Ha deciso di andarsene. Avrà avuto i suoi motivi. Ha lasciato tutti molto tristi e increduli. Ma non si riesce a non pensare a lui con un sorriso. Che la terra ti sia lieve Luciano.