Non è il classico libro di ricette. Non è un omaggio (anche se chiaramente dedicato ad un amico speciale). Non è un pamphlet per esporre la propria “filosofia”.
Matteo Baronetto, cuoco coraggioso e uomo riservato, ha scritto un piccolo libro raro e delicato in cui traccia inopinate similitudini. Tra forme, gusti e inaspettate armonie. Il titolo è Iconiche Similitudini (Maretti Editore) e di questo si tratta in effetti. Champignon e Rognone, Oliva e Amarena, Capasanta e Midollo, Zucchina e Avocado, Moscardini e Radicchio…
Le ricette sono raccontate, non hanno la consueta grafica e non ci sono foto dei piatti (evviva).
“Cosa voglio esprimere con la mia cucina? Niente di diverso da quello che ogni cuoco cerca: raggiungere l’armonia tramite l’equilibrio dei rapporti tra gusto, profumi, colori e sensibilità. Solo in modo più nitido e più forte”. Cosi si spiega lo chef del Ristorante Del Cambio di Torino.
“Iconiche similitudini” per Baronetto è un “piccolo quaderno di ricette raccontate”. “Poche copie numerate (solo 350, ndr) per appassionati e collezionisti”. Nelle prime pagine del volume, presentato a Madrid Fusion, anche una telefonata immaginaria con il grande amico Bob Noto, icastico gourmet, scomparso troppo presto. E le sue, sì, erano foto di piatti che meritavano di essere viste…
La prefazione è di Andoni Luis Aduriz, chef e patron del Mugaritz, che nel 2021 ha vinto proprio il premio Bob Noto.
Le ricette delle Similitudini sono 32, come un menù degustazione Del Cambio: un gioco binario, in cui gli ingredienti talvolta si confondono, talvolta diventano un unicum gustativo.