Ruinart, il cambiamento climatico nel bicchiere

Se la sfida del cambiamento climatico incombe sul mondo del vino, ognuno a suo modo sta cercando risposte. Si volge lo sguardo a vitigni più resistenti, si spostano gli impianti più a nord, si propongono vinificazioni più aderenti alle nuove condizioni.

La maison francese Ruinart, che fa capo al colosso Lvmh, da tempo ha deciso di evidenziare le proprie connessioni con la natura mutante. E lo ha fatto sul terreno, in cantina e fuori.

Da qualche tempo gli enologi e lo chef de cave hanno iniziato a valutare soluzioni più aderenti alle modificate condizioni di maturazione delle uve, così come la tradizionale collaborazione con artisti si è evoluta al fine di toccare i grandi temi della rivoluzione climatica e ambientale.

È in questo solco che va inserito l’ultimo progetto del programma Conversations with Nature, che quest’anno ha coinvolto l’artista franco-svizzero Julien Charrière ed è stato presentato a Milano in occasione del Miart.

Da sempre i lavori di Charrière, che includono installazioni, fotografie, performance e video, indagano il rapporto dell’uomo con i diversi ecosistemi. In questo caso l’artista ha reso omaggio al mare luteziano che sommergeva la regione Champagne 45 milioni di anni fa, i cui resti sono custoditi nelle cave di gesso sotterranee della maison Ruinart (le Crayères). “Ribadendo l’urgenza della conservazione degli oceani, Julian Charrière ha creato una serie di fotolitografie che immortalano le barriere coralline, mondi luminosi e pieni di vita simili al preistorico mare luteziano – spiega Ruinart -. Le stampe digitali, segmentate cromaticamente, reimmaginano i colori utilizzando pigmenti estratti da calcare di provenienza locale e coralli sminuzzati: in questo delicato equilibrio, ogni strato della creazione suggerisce il racconto di ere geologiche remote”.

In occasione di Miart la maison francese ha anche collaborato con lo chef Fabio Abbattista, del ristorante Abba, cui ha chiesto la realizzazione di un menu ad hoc al quale è stato abbinato il Ruinart Blanc Singulier Edition 19, nuova e singolare espressione dello Chardonnay suggerita dai primi effetti del cambiamento climatico.

Con il cambiamento delle temperature nella regione Champagne e la conseguente accelerazione della maturazione delle uve infatti lo Chardonnay sta rivelando un carattere deciso e profili più aromatici, fruttati e speziati. 

Ruinart Blanc Singulier si sviluppa come una serie di nuove edizioni, assecondando il ritmo di annate caratterizzate da un clima atipico. Dopo una prima prova nel 2023 con l’Edition 18, la maison ha presentato Ruinart Blanc Singulier Edition 19, un limpido esempio della necessità di adattamento dalla vite al vino.