Il riferimento è esplicito, anche se giocoso. Sul piccolo piatto di ceramica immacolata svetta solitaria una carota tornita. Ma naturalmente nulla è come sembra: è burro, da spalmare sul pane tostato a puntino. Così si aprono le danze di una cena straordinaria, per cibo, ovvio, vino e vista mozzafiato. Siamo in piena Gallura, nascosti tra le colline di San Pantaleo e affacciati sul golfo di Arzachena. La Cabana che ospita un lungo tavolo è il privé de Il Fuoco Sacro, il ristorante una stella Michelin del Petra Segreta Resort, unico Relais & Chateaux dell’isola.
La tenuta ospita 27 camere e suite di cui 11 con piscina privata riscaldata ed è al centro di cinque ettari di macchia mediterranea, dove mirto, lentisco e ginepro stordiscono dolcemente con i loro profumi. Del luogo una ventina di anni fa si erano innamorati Luigi Bergeretto e Rosella Marchese. Inizialmente la coppia aveva pensato ad un buon retiro privato ma poi è nata l’idea dell’albergo e oggi la dimora è una meta raffinata, che accoglie i ricordi dei molteplici viaggi esotici dei padroni di casa.
Un luogo ideale per una tappa di Krug in the Kitchen, il progetto della Maison di champagne che celebra lo storico legame con il mondo gastronomico invitando ogni due anni chef di tutto il mondo a creare ricette uniche legate a un singolo ingrediente. Quest’anno l’ingrediente individuato è la carota e per quattro mesi – da giugno a settembre – sarà al centro della proposta gastronomica ideata ad hoc dall’head chef del Petra Segreta Alessandro Menditto, che guida le cucine dell’hotel con la supervisione di Enrico Bartolini. Il cuoco tristellato anche questa volta non si è smentito: ovunque accetti una consulenza mette ai fornelli giovani talentuosi e i riconoscimenti non tardano ad arrivare. Evento clou della stagione al resort gallurese sarà quindi la cena a quattro mani Menditto-Bartolini il 5 agosto. Quattro portate inedite, precedute da uno scenografico aperitivo con vista sul golfo, in abbinamento alle nuove edizioni di Krug Grande Cuvée e Krug Rosé.
Un evento unico come le cuvée di Krug. La Maison fu fondata a Reims nel 1843 da Joseph Krug proprio con l’obiettivo di offrire “il migliore Champagne al mondo, anno dopo anno, a prescindere dalle variazioni meteorologiche”. Un proposito reso possibile nel tempo dalla creazione di una vasta biblioteca di vini di riserva di varie annate.
“Julie Cavil, chef de caves Krug, degusta ogni anno circa 400 vini diversi, di cui 250 provenienti dalla vendemmia dell’anno in corso e 150 vini di riserva degli anni precedenti, per interpretarne le diverse sfumature e compiere la complessa arte dell’assemblaggio – sottolinea Carlo Vallarino Gancia, senior brand manager della Maison -. Anche gli chef traggono ispirazione dalla natura e dalla molteplicità di ingredienti. Così Alessandro Menditto si è unito al progetto, creando straordinari abbinamenti culinari ispirati alla carota da degustare assieme alle Cuvée più prestigiose della Maison”.
Krug Grande Cuvée 172ème, frutto dell’assemblaggio di 146 vini provenienti da undici annate diverse tra il 2000 e il 2016 (44% Pinot Noir, 36% Chardonnay e 20% Meunier) ha accompagnato i canapè dell’aperitivo,
Krug Vintage 2011, blend di Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay, ha avuto l’arduo compito di “scortare” il Carciofo spinoso sardo alla brace, vongole veraci e menta.
Per lo Gnocco di carota agli agrumi, salsa mariniera ai cannolicchi e bottarga di Cabras, la scelta è caduta su Krug Rosè 28éme: un assemblaggio di 32 vini di sei annate diverse tra il 2010 e il 2016 che comprende anche un 10% di Pinot Noir vinificato in rosso. Con l’Astice blu, melanzane al basilico, arachidi, salsa di foglie di fico e Kumquat l’abbinamento è stato con il Vintage 2006.
E per il gran finale, Sorbetto alle mandorle e brodo di carote e Meringa, fragole e rabarbaro, riso latte e sorbetto allo yuzu nei calici si è versato Krug Vintage 2004, fresco e vivace, capace – racconta la Maison – di “evocare le prime mattine d’estate nella regione dello Champagne”.