Sì chiude Buonissima, ad Alain Passard il premio Bob Noto

Si chiude la cinque giorni gastronomica di Torino, con Buonissima 2025 che sigilla la sua quinta edizione. Anche quest’anno un dinamico mix di alto e basso, con le cene pop nelle piole e grandi chef internazionali giunti a cucinare sotto la Mole. Di sicuro l’appuntamento più ambito è stato A Taste of Alchemist, la cena spettacolo di Rasmus Munk, del ristorante Alchemist a Copenhagen, ospitata a Palazzo Saluzzo Paesana. Uno sprazzo del funambolico show che lo chef mette in campo nel suo locale danese.

La manifestazione torinese ha ospitato 15 format gastronomici per un totale di più di 120 appuntamenti diffusi in tutta la città, con il coinvolgimento di un centinaio di chef provenienti da ogni angolo del pianeta.

Anche quest’anno un momento clou è stato la consegna del premio Bob Noto, dedicato al grande fotografo gourmet torinese. Ad aggiudicarsi il riconoscimento, nell’annuale cerimonia di premiazione alla Centrale Nuvola Lavazza – che è anche l’inaugurazione ufficiale di Buonissima – è stato lo chef francese Alain Passard, patron del ristorante Arpège, tre stelle Michelin a Parigi, premiato dalla giuria per il tema del “Talento”.

Ogni anno, infatti, il premio va alla ricerca di uno chef che rappresenti una delle tante qualità di Bob Noto. Nelle edizioni precedenti sono stati premiati Andoni Luis Aduriz del Mugaritz per l'”Irriverenza” (2021); Massimiliano e Raffaele Alajmode Le Calandre per l'”Ironia” (2022); Renè Redzepi del Noma per la “Creatività” (2023) e Mariella Organi, responsabile di sala de La Madonnina del Pescatore per l'”Empatia” (2024).

Questa la motivazione del premio a Passard: “È Il cuoco che incarna perfettamente l’importanza che hanno sensibilità, perseveranza, talento e visione alla guida di una cucina. Mai schiavo eccessivamente della tecnica, dialoga con la materia, i colori e le sue personali emozioni, riuscendo nell’era moderna viziata dalla globalizzazione ad esprimere una linea editoriale propria”.

“Il talento – conclude la giuria – non ha età, dimostrando che innovare è possibile quando oltre al cuore si esprimono carattere, costanza e amore per quello che si fa ogni giorno: restando in cucina”

Passard non ha nascosto la propria emozione: “Bob era uno spirito libero, curioso e visionario, con uno sguardo unico sul mondo della cucina. Essere riconosciuto per il talento, un valore che lui celebrava con tanta passione, è un onore profondo. Il mio lavoro si nutre del gesto, della sensibilità e dell’ascolto della natura: sapere che tutto questo trova una risonanza così bella mi commuove sinceramente”.

Pioniere della cucina vegetale, lo chef francese ha iniziato un percorso incentrato sulla valorizzazione dei vegetali nel 2001, eliminando la carne rossa dal menu e creando orti di sua proprietà per controllare la materia prima. Quest’anno ha completato questa trasformazione rendendo il menu interamente vegetale.