Addio orto alla Casa Bianca, più McDonald per tutti… L’elezione di Donald Trump come 45mo presidente degli Stati Uniti avrà sicuramente effetto anche sulla dieta degli americani. E non solo perché nessuno si aspetta di vedere la delicata Melania a zappettare nell’orto di Michelle o girare per le scuole del paese per convincere bambini a mangiare più frutta e verdura. Di certo Trump non è vegetariano e neanche gourmet ma quel che preoccupa è la sua allergia a molte delle regole che sono state fissate per garantire una migliore alimentazione ai suoi concittadini.
Circa un mese fa un documento della campagna presidenziale del tycoon sanciva la volontà di abrogare o rendere inefficace la Fda Food policy, le regole stilate dalla Food & Drugs Administration sulla produzione degli alimenti. In particolare il documento contestava le norme che “dettano come il governo federale si aspetta che gli agricoltori producano frutta e verdura e arriva persino a decidere il contenuto nutritivo del cibo per i cani”.
Insomma sembrava di capire che Trump volesse far piazza pulita delle regole sull’utilizzo del territorio, l’igiene nelle fasi produttive, il packaging alimentare, arrivando a lamentare l'”eccesso” di ispezioni nelle imprese agroalimentari. Qualcuno deve aver capito che era veramente troppo e dopo qualche giorno il documento è sparito dai siti legati alla campagna di Trump.
Un ragionevole ripensamento che tuttavia non apre grandi speranze. Il fast food ha trovato il suo nuovo, formidabile testimonial.