Cosa fa di una località una “destinazione”? Di certo la bellezza del luogo, innanzi tutto, poi la qualità dei servizi, la logistica, l’offerta culturale e gastronomica.
Sempre di più questa ultima voce diventa dirimente. E sempre di più diventa importante avere un’offerta adeguatamente diversificata per i diversi palati. Perché crescono allergie, intolleranze e scelte alimentari. Così diventa essenziale avere risposta alle esigenze dei vegani che sono in crescita geometrica in tutto l’Occidente.
E quali sono i posti più vegan-friendly?
Hundredrooms (https://www.hundredrooms.it/), un comparatore online di alloggi turistici attivo dal 2014, ci ha pensato e ha stilato una – seppur minima – classifica delle città più amiche dei vegani. Sorpresa, ce n’è anche una italiana (e non è Milano, come avete pensato tutti…). La classifica di Hundredrooms, è basata sul numero di ristoranti vegan in relazione al numero di abitanti delle città. Ed ecco la top five.
1. Lisbona, Portogallo. Esistono più di un centinaio di ristoranti e negozi per vegani e vegetariani su una popolazione di appena 550.000 abitanti. Uno dei tantissimi ristoranti è il Jardim das Cerejas, nel centro della città offre un buffet di piatti vegani caldi e freddi, insalate e dolci di ogni tipo.
2. Praga, Repubblica Ceca. Che sorpresa, se si pensa che la gastronomia ceca si basa su piatti a base di carne. Invece negli ultimi tempi, le vie della capitale ceca si stanno riempiendo sempre più di prodotti bio. Questi negozi offrono prodotti naturali di stagione, ricette nuove che hanno trasformato Praga in una città vegan-friendly. Camminando per le vie della città, si riescono a trovare menù a meno di 5 euro. I clienti non valutano solo la preparazione artigianale come l’insalata di Avocado del Lehka Hlava,ma anche l’aspetto etico e la qualità degli ingredienti. A Praga ci sono 34 ristoranti vegani riconosciuti su circa 1.260.000 abitanti.
3. Varsavia, Polonia. Persino il Financial Times, nel suo giro del mondo gastronomico si è accorto del cambiamento culinario della capitale polacca. Il fenomeno vegan-friendly si sta espandendo a macchia d’olio, con tendenze sempre più in crescita. Nel Charlotte de Plac Zbawiciela, deliziosi dolci vegan fatti in casa accompagnano un ottimo caffè, con prezzi più che economici. Nella città, oltre il luogo citato, si trovano più di un centinaio di ristoranti e negozi che stanno riscrivendo la storia culinaria polacca, non fatta solo di vodka e pesce.
4. Barcellona, Spagna. Barcellona è considerata la città più vegan-friendly di tutta la Spagna. Quasi un anno fa il municipio catalano ha onorato la città di questo titolo, promuovendo le opportunità di questo nuovo tipo di commercio sia per gli abitanti che per i turisti. A questa svolta green hanno contribuito più di cento ristoranti e locali come il Cat Bar, specializzati in cucina vegana e birre di importazione sin dal 2009. Tra i piatti più domandati si trova una grande varietà di hamburger vegani; se si arriva in bicicletta si può addirittura godere di un 10% di sconto.
5. Roma, Italia. Dimenticate la carbonara. La sfida è aperta, dato che la capitale conta già una cinquantina di ristoranti vegetariani e vegani. Tra le varie proposte, il Margutta Vegetarian Food & Art, che propone il brunch della domenica e il “Green Aperitif” il mercoledì. Gli ingredienti biologici sono più del 70%.
A seguire le altre destinazioni vegan-friendly sono Amsterdam, che vede l’incremento di locali in cui è possibile passare del tempo leggendo un libro e sorseggiando ottimi tè. Berlino è una delle mete con il più alto numero di ristoranti che offrono un menù completamente vegano: 56 esercizi plant-based attualmente aperti. Anche a Vienna, nel regno della Sacher, stanno nascendo sempre più ristoranti totalmente vegani. Londra, la multietnicità consente al mercato vegan di espandersi con rapidità: nella capitale inglese esistono più di 100 ristoranti e 200 negozi. Fanalino di coda Parigi, con i suoi 37 ristoranti vegan,.