La Scala e un bel brindisi. L’accoppiata è doppiamente vincente, perché accosta due momenti di puro godimento. Un’opera, un balletto, per lustrarsi gli occhi e abbandonarsi alla musica. Un rincorrersi di bolle nel bicchiere per rinfrancare spirito e palato.
Per questo è particolarmente felice la liason tra il tempio della musica milanese e Bellavista, il marchio della Franciacorta che dal 2004 sostiene il teatro.
Quell’anno la Scala tornava a risplendere dopo 24 mesi di restauri. Una rinascita che Bellavista ha accompagnato con i suoi brindisi.
Nel corso di questa collaborazione, il Millesimo Brut è diventato il vino d’onore del Teatro. Per ogni Prima del 7 dicembre un nuovo vintage.
Il millesimo Brut 2013, dedicato a questa stagione, è stato stappato ieri nelle stanze cariche di storia del museo del teatro accompagnato dalle note di Chopin, Ravel e Debussy tra le mani rapinose del maestro Alessandro Taverna. La bottiglia è un tributo al mondo dell’opera. Nell’etichetta riprende i motivi dei decori tessili del teatro ed è stata rifinita nel suo bordo con lo stesso fregio che si trova nello stemma scaligero. L’astuccio richiama sia la facciata dell’edificio, costruito nel 1788 dal Piermarini, che i decori delle tappezzerie dei palchi. Sull’etichetta i bozzetti di due tra i più apprezzati direttori di scena della storia della Scala: Luigi Sapelli con le sue Maschere, destinate all’Ernani di Giuseppe Verdi e Umberto Brunelleschi con un magnifico Calef creato per la Tourandot di Giacomo Puccini.
Per il Millesimo Brut 2013 della famiglia Moretti (presente al completo ieri alla Scala) assemblaggio con 75% di Chardonnay e 25% di Pinot nero e affinamento sui lieviti per più di 4 anni. Ampio, profondo, intenso ed elegante.