263 anni e sentirli tutti. Viva chi ha l’orgoglio della propria storia, un’identità forte, la responsabilità di essere un testimone della città, il rigore della tradizione e la spensieratezza di imboccare – quando serve – strade ardite.
Buon compleanno Del Cambio! Il ristorante storico di Torino, una bomboniera nel cuore elegante della città. Capace di commuovere chi cerca scampoli di aristocratiche atmosfere sabaude e al tempo stesso attirare i globetrotter del gusto richiamati dalle suggestioni gastronomiche dello chef Matteo Baronetto. In questa settimana di festeggiamenti ci saranno momenti appaganti per entrambi.
A partire dall’evento clou: la cena evento di stasera, Affetti Personali. L’appuntamento, giunto alla seconda edizione, nasce dal desiderio di Matteo Baronetto di continuare a confrontarsi con quanti hanno incrociato, accompagnato, ispirato il suo cammino professionale nel corso di questi anni.
Se nel 2019 era stato Fulvio Pierangelini il primo ospite di questo format che unisce storie d’amicizia a racconti di cucina, quest’anno è Riccardo Camanini, executive chef del Lido 84 di Gardone Riviera a raggiungere Baronetto dietro i fornelli di Piazza Carignano. Una cena che si preannuncia ad altissimo tasso di creatività. Ma dove, sono certa, ad emergere saranno soprattutto l’umanità, la correttezza, la professionalità estrema e la passione (termine abusato, lo so) di due anime belle del circo Barnum dell’alta cucina.
Stasera è speciale ma chi non riuscirà ad attovagliarsi in Piazza Carignano potrà sempre consolarsi con un drink. Fino all’11 ottobre infatti ogni sera il team di mixologist di Bar Cavour accoglierà il pubblico con un cocktail speciale, creato per omaggiare le 263 primavere di Del Cambio.
E tutti i giorni, dalle 10.00 alle 11.00 e dalle 18.00 alle 19.00 (su prenotazione) tornano gli Open Days di Del Cambio, grazie ai quali sarà possibile entrare e scoprire i segreti e le opere d’arte ospitate nelle splendide sale del ristorante, riportate agli antichi splendori con un sontuoso restauro filologico. Velluti e marmi settecenteschi, con lo storico tavolo di Cavour, che oggi dialogano felicemente con le opere di Michelangelo Pistoletto e gli arredi di Martino Gamper. Le visite, effettuate nel rispetto delle normative igienico sanitarie vigenti, si concluderanno con un piccolo omaggio firmato da chef Matteo Baronetto e la sua brigata.