Community, creatività, gusto alternativo. Forse un The Hoxton hotel non è per tutti, ma di sicuro è per tutti “quelli giusti”.
La catena di alberghi di chic contemporaneo lanciata a Londra nel 2006 (non a caso nel quartiere trendy di Shoreditch) da qualche anno – quattro per la precisione – è anche a Roma. La scelta in questo caso è caduta su un quartiere poco scontato: molto residenziale, poca movida. The Hoxton Roma è ai Parioli e di fronte ha un bello store di Patagonia, dove probabilmente si riforniscono molti dei suoi frequentatori abituali. Come negli altri hotel della catena infatti, anche a Roma la lobby è “aperta”. Ci si accomoda, si apre il computer portatile, si sorseggia un caffè e ci si mette a lavorare. O a guardare una puntata della serie preferita.
Chi aderisce alla membership Dis-loyalty – è chiaro, l’autoironia qui non manca – ha diritto a più di 300 caffè gratis all’anno, oltre a sconti su soggiorni, cibo e bevande presso l’Hoxton e altri hotel partecipanti all’interno dell’Ennismore Collective, l’ombrello sotto il quale sta la catena che è presente anche a Parigi, Williamsburg, Portland, Chicago, Downtown LA, Southwark, Barcellona, Charlottenburg, Bruxelles, Amsterdam,Vienna e Edimburgo. In Italia è stato da poco aperto un albergo a Firenze.
In genere ogni hotel riflette e si ispira al quartiere in cui si trova, cercando di catturarne lo spirito. Anche l’offerta F&B è scanzonata e punta a divenire destinazione per la comunità locale tanto quanto per gli ospiti.
Il ristorante all’interno dell’albergo romano si chiama Elio (quello di Firenze curiosamente è stato chiamato Alassio e propone piatti della tradizione ligure). Da Elio si mangiano i classici della cucina romana, accompagnati da piatti più easy e internazionali. All’inizio The Hoxton Roma si è affidato alla consulenza di Sarah Cicolini, che ha impostato Elio come una trattoria italiana contemporanea e molto dinamica. La brigata ora è guidata da Manuel Mistrangelo che ha condiviso il proposito di trasformare Elio in una sorta di hub culinario, ospitando quest’anno quattro colleghi chef per dar vita a menu stagionali. È nato così il progetto Elio+1.
La collaborazione viene sempre inaugurata con una cena a quattro mani dove Manuel e gli chef ospiti cucinano a vista. Il menu ideato insieme rimane poi a disposizione da Elio per tutta la stagione.
La prima collaborazione culinaria del 2025 è stata a fine febbraio con Barred, uno dei ristoranti più creativi di Roma, che ha donato a Elio un menu invernale ricco di suggestioni esotiche. A questa ha fatto seguito la cena con gli chef di Retrobottega, Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, per presentare un menù all’insegna dello slogan del duo: Food is the drug.
A giugno è stata la volta di Mazzo, il ristorante laboratorio dei Fooders Francesca Barreca e Marco Baccanelli a San Lorenzo, “dove piatti e vini incontrano street culture e design”.
Fitto anche il calendario di eventi e appuntamenti culturali, mentre il bar è ormai una delle mete delle mixology romana.