New York vuole difendersi da un possibile nuovo Sandy, la terribile tempesta che l'anno scorso ha sconvolto la città. Non creando nuovi argini e cementificando la costa. Ma in modo del tutto naturale. Grazie a una barriera di ostriche.
Sembra uno scherzo ma non lo è. Il progetto è stato studiato da Kate Orff, quarantunenne landscape architect, nonché professore di architettura e disegno urbano alla Columbia University. Sostiene che la barriera di ostriche – che vorrebbe realizzare a Jamaica Bay, sul waterfront newyorkese – sarebbe in grado di depotenziare onde alte fino a cinque metri, proprio come quelle create da Sandy.
La Oyster-tecture, invece di suscitare ilarità o ironie, sembra essere stata presa in considerazione dagli amministratori cittadini. E potrebbe presto diventare realtà. Già in stato avanzato un altro progetto della Orff, che ha ottenuto fondi per impiantare in parco per l'allevamento di milioni di molluschi alla bocca del Gowanus Canal a Brooklyn. Le ostriche hanno la capacità di "mangiare" tossine attraverso un processo biotico, quindi sono un mezzo formidabile per ripulire senza agenti chimici le acque inquinate del canale. Sono infatti in grado di ripulire circa 200 litri di acqua al giorno.
La Oyster-tecture viene salutata come il nuovo approccio alla creazione di infrastrutture costiere.
I francesi forse inorridirebbero pensando all'uso anomalo di una delle loro leccornie, ma chissà che non funzioni… Potrebbe essere un'idea anche per Venezia?