Julian Schnabel e Takashi Murakami stanno stemperando la tensione accumulata nelle giornate di Biennale veneziana, tra un'inaugurazione e un party di happy few, all'ombra dei pini marittimi nel luogo più esclusivo della costiera amalfitana. Sono all'isola Li Galli, già buen retiro di Rudolf Nureyiev, ospiti dell'attuale proprietario, il raffinato albergatore sorrentino Giovanni Russo. Accompagnati dalle rispettive signore (per Schnabel la giornalista palestinese Rula Jebreal, ancor più fragile e delicata accanto al massiccio compagno in tenuta d'ordinanza, giacca del pigiama nera e pareo arrotolato ai fianchi) i due artisti sono incappati nella pacifica invasione degli ospiti della Festa a Vico organizzata dallo chef Gennaro Esposito. Più di un centinaio tra cuochi stellati, produttori e operatori del settore gastronomico che hanno avuto il privilegio di visitare la casa voluta dal danzatore russo per i giorni di totale isolamento. Un dedalo di stanze arroccate in cima allo scoglio più alto, con vista mozzafiato e memorabilia di ogni genere. La ristrutturazione di Russo ha ridonato (e forse aggiunto) fascino ed eleganza ai locali che la Fondazione Nureyiev contro l'Aids, cui la proprietà era finita in eredità, aveva lasciato in completo abbandono.
Mimetizzati in mezzo agli chef, che spesso non li avevano riconosciuti, Schnabel e Murakami hanno approfittato per assaggiare le specialità del luogo. Molto apprezzate le zeppole.