Gli esperti stimano che siano almeno 400 milioni i cinesi potenziali consumatori di vino. Un mercato immenso. Che ora si apre a un'offerta meno convenzionale. Non solo i grandi vini dal gusto internazionale ma apertura e curiosità verso vitigni meno globali. C'è più spazio quindi per le produzioni italiane, anche quelle che su un mercato così vasto sono considerate a ragione di nicchia.
I numeri parlano chiaro. Le importazioni in Cina sono cresciute negli ultimi tre anni di circa il 60% l'anno. "Nel 2012 verranno vendute 28 milioni di casse di vino importato – ha spiegato oggi David Andrews direttore generale di Asc Fine Wines di Hong Kong alla fiera internazionale del vino dell'ex città stato – e negli ultimi cinque anni abbiamo aperto 24 uffici in Cina per poter seguire più da vicino i nostri clienti". Che fare per riuscire a ottenere risultati duraturi? Vitale è la scelta dell'importatore, meglio se a Hong Kong, che garantisce professionalità e efficienza. Anche se, lamenta Alessio Planeta, accreditato produttore siciliano, questo mercato in continua effervescenza è difficile da seguire: non fai in tempo a stabilire un buon contatto con un responsabile food and beverage che già ha cambiato azienda.