Il vino made in Hong Kong? Grappoli di nebbiolo surgelati

E' la zona dei grandi magazzini di stoccaggio, a un passo dal grande porto di Hong Kong. Qui il sabato si riversa la folla dello shopping a caccia di affari nell'enorme outlet della grandi firme internazionali. Passato lo showroom della Ferrari si arriva all'Harbour Industrial Center.

EntrataL'edificio e' grigio e anonimo: magazzini e studi di designer si alternano ai piani. Al terzo piano una placca di ottone introduce alla 8th Estate Winery: quattro stanze che costituisco la prima e per ora unica cantina interamente made in Hong Kong. Scordatevi il fascino delle cantine europee, il fresco dei sotterranei dove riposano le bottiglie da invecchiamento. Qui tutto e' efficiente e rapido. Al centro dell'iniziativa una giovane donna canadese. Lysanne Tusar, bionda dal sorriso affabile, viene da Vancouver. Ha lavorato per Pepsi e Starbucks e quattro anni fa si e' trasferita a Hong Kong con l'idea di produrre vino qui. In due giorni ha aperto la societa', in un mese ha trovato la sede giusta. Pochi mesi dopo ha fatto arrivare il primo container di grappoli surgelati. Flash frozen, come spiega lei, un surgelamento rapido (in 8 minuti) che non intacca la struttura del grappolo e preserva la qualita'.

Una volta arrivati a Hong Kong i grappoli di vino vengono versati in una delle tre botti di acciaio dell'azienda e si avvia la fermentazione. "Qui abbiamo l'umidita' ideale – spiega Lysanne per nulla infastidita dai nostri sguardi increduli – i procedimenti sono identici a quanto avviene nelle cantine piu' blasonate. Una volta terminata la fermentazione spostiamo il vino in piccole botti di legno dove avviene l'affinamento, fino a 18 mesi".Barrique

Da dove arriva l'uva? Cambiamo ogni anno, replica soave la trentunenne canadese, abbiamo acquistato negli Stati Uniti, in Italia ("nebbiolo e sangiovese, ma per senso etico non mettiamo Barolo sull'etichetta"), in Australia e quest'anno sono in arrivo 28 tonnellate dal Bordeaux. Ogni anno Lysanne ingaggia un enologo del luogo di provenienza delle uve, in modo da avere la massima competenza.

Il business vola. 8th Estate Winery e' ormai un brand molto conosciuto in zona. Produce da 40 a 60mila bottiglie, con un prezzo medio di 220 dollari di Hong Kong, circa 20 euro. In piu', producendo qui, esposta duty free in Cina.

Il consiglio di Lysanne ai produttori del vecchio mondo che vogliono sfondare sul mercato cinese? Adeguarsi al gusto locale e cercare l'accostamento ideale con la cucina cinese. Appoggiarsi a operatori del posto e creare schede gustative "intelleggibili": inutile insistere con i sentori di liquirizia o bacche rosse, meglio trovare il corrispondente locale, un gusto che il consumatore possa riconoscere al proprio palato.  E se volete esportare vini da dessert, mi raccomando che siano rossi, colore che qui porta bene, e vanno a ruba nelle feste di compleanno o per gli anniversari. Tanto per non sbagliare l'accorta canadese ha inserito il numero 8 (portafortuna per definizione) anche nel suo marchio.

Bottiglie