All'hotel La Perla, un pezzetto di paradiso tra le cime delle Dolomiti in Alta Badia, stasera chi lo vorrà cenerà di magro. Un ritorno all'infanzia per molti, quando era abbastanza normale "saltare" per un giorno la carne. Un'esigenza sentita da tanti attenti alla salute e all'ambiente. Come la famiglia Costa che propone ai suoi ospiti la cena di magro ricordando qualche numero su cui riflettere. L'allevamento degli animali è responsabile di una quota significativa di gas serra (secondo alcune stime fino al 51%). La produzione di un chilo di carne necessita di 15mila litri d'acqua – pari a 80 vasche da bagno piene, specifica il giornalino del Perla – e il consumo di carne è una delle principali cause dell'obesità che sta diventando una vera emergenza sociale in molti paesi occidentali. Secondo uno studio americano, segnalano i Costa, gli obesi al mondo hanno addirittura superato le persone denutrite: un miliardo contro 800 milioni. Molti sostengono che tra tutto ciò che un individuo può fare per influire positivamente sull'ambiente – usare meno energia, andare in bicicletta ecc- nessuna azione ha un impatto così forte quanto mangiare meno carne. Una tesi sposata con forza dall’EWG (Environmental Working Group) nella sua “Meat Eater’s Guide to Climate Change and Health”. Secondo l'EWG eliminare un pasto o due di carne può avere un grande impatto. Se tutti i cittadini degli Stati Uniti non mangiassero carne o formaggio anche solo un giorno alla settimana, per un anno – ha calcolato- l’effetto sulle emissioni equivarrebbe a togliere 7,6 milioni di automobili dalla strada. E L'Istituto per gli Studi ambientali della Libera Università di Amsterdam ha fatto un calcolo analogo. Se tutti gli olandesi smettessero di mangiare carne per un giorno la settimana per un anno si avrebbe un risparmio di 3,2 megatoni di Co2, il doppio del risparmio che si avrebbe se tutti usassero per un anno solo lampadine a basso consumo. Insomma forse vale la pena di rifletterci. Voi cosa ne pensate?
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