Il 28 maggio finisce l’embargo Usa su salami e culatelli italiani. Ma solo se prodotti in alcune regioni…

Salumi italiani all'arrembaggio delle dogane americane. Dopo l'abolizione dell'embargo per salami, pancette coppe culatelli e altri salumi a breve stagionatura prodotti nel Nord Italia, Confagricoltura è partita all'attacco per ottenere finalmente un via libera a tutti senza più restrizioni.

Culatello-di-zibelloRicapitoliamo. Dopo 15 anni di attesa, le autorità americane hanno riconosciuto l'idoneità all'ingresso sul suolo statunitense – a partire dal prossimo 28 maggio – per i salumi prodotti  in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Province autonome di Trento e Bolzano in quanto indenni dalla malattia vescicolare del suino. Ponendo fine ad un ingiustificato embargo con notevoli riflessi sul piano economico. Secondo le stime di Assica, l'associazione che riunisce le industrie italiane della carne e dei salumi a cui si deve il via libera dell'export, il blocco ha finora comportato mancate vendite per circa 2mila tonnellate con un danno quantificato in 18 milioni di euro ogni anno.

Si spera che per "liberare" le altre regioni produttrici ci voglia meno di qualche decennio….

  • carl |

    Personalmente sarei curioso di sapere (in breve ovviamente) come hanno riconosciuto l’idoneità in questione..? Idoneità al consumo che, immagino, nell’Italia nostra è esistita da sempre ed indipendentemente da eventuali casi derivati da possibili inadempienze e non osservanza dei protocolli concernenti la produzione di insaccati.

  • carlito |

    Ma toh, la Patria dei paladini del “libero mercato”, pronti a strillare quando qualcuno ostacola la libera circolazione del loro fare affari in giro per il mondo, dopo 15 anni di ponderazione ha deciso che si puo’ permettere l’importazione di un po’ di salumi italiani.
    Chissa’ quando si capira’ che per taluni il mercato e’ libero quando e’ quello degli altri mentre e’ vigilato, vigilatissimo quando e’ il proprio ???

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