Il Polar vortex almeno un merito l’ha avuto… Per l’icewine si prospetta un’annata eccezionale

Ice_wine_grapes
Vi piace l'icewine? Allora segnatevi di acquistare l'annata 2013. Il Polar vortex, dopo tanti disastri, almeno un effetto positivo l'ha avuto: regalare una vendemmia straordinaria ai produttori canadesi di ice-wine.

Il vino del ghiaccio segue regole precise: i grappoli devono gelare naturalmente ad almeno 8 gradi sottozero. Vanno raccolti rigorosamente di notte e pressati mentre sono ancora ghiacciati. La stagione freddissima ha consentito di anticipare la vendemmia garantendo massima qualità, oltre che una quantità almeno doppia rispetto all'anno precedente.

Un bel vantaggio per i canadesi nella costante "battaglia" con l'Eiswein tedesco: in Germania l'autunno è stato troppo mite e ha molto deluso i produttori.

L'icewine ha molti cultori (me compresa) da tempi immemorabili. Ne parlano già Plinio il vecchio e Marziale…

Qualche nome da annotarsi? Gli Icewine della Pillitteri Estates Winery e di Inniskillin in Canada, gli Eiswein di Emrich-Schönleber e di Hermann Donnhoff in Germania, e il Vin di Glacière di Bonny Doon in California ottenuto tramite il congelamento artificiale delle uve.