Ieri ho imparato da un giapponese perché devo essere fiera di vivere in Italia

Alla fine ci ha congedato consegnandoci una lettera in carta pergamena intitolata così: Ringraziamento agli italiani.

Lui si chiama Hide Matsumoto. E' uno chef, da quindici anni in Italia. E ieri sera, su incarico del governo giapponese che sta facendo un roadshow per promuovere i suoi prodotti agroalimentari, ha cucinato una splendida cena dove le due tradizioni cuclinarie si fondevano mirabilmente. "Amo l'Italia – ha scritto – per la ricchezza che offre: la cucina che è un tesoro naturale, il patrimonio artistico, la moda. Voglio cucinare per gli italiani, sono giuapponese ma mi sento vicino al vostro popolo e ispirato da questo paese. Spero di diventare sempre più italiano".

A quel punto devo ammettere che tutto è passato un po' in secondo piano. I piatti di precisione chirurgica, l'amalgama perfetto degli ingredienti, i gusti curiosi e imprevisti (su tutti i fiori Dushi Buttons, che letteralmente invadono il palato).

Foto

Ringrazio il signor Matsumoto, per avermi ricordato quel che a volte ci dimentichiamo. Nonostante tutto viviamo nel paese più bello del mondo.

Ps: Ice batti un colpo. Mi rendo volentieri disponibile a fornire – giusto come esempio – il materiale (conciso, preciso, utile) consegnato agli ospiti dai funzionari del ministero della Pesca e dell'Agricoltura che hanno organizzato la serata. Piccolo particolare: erano in piedi, non hanno cenato. Stavano lavorando.

 

  • carl |

    KAKAPOKO
    KIFAPOKOMOTO
    Anche questo è un saggio pensiero orientale..:o)
    meditate, meditate..

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