Bisogna farsene una ragione: ai cinesi dell’Italia piacciono più i mobili che il vino

Dopo quattro giorni di full immersion al Vinitaly sono tornata nella Milano che "come sarebbe bello se Milano fosse sempre come durante la design week".

La cosa più stupefacente, viaggiando in metro perché in questi giorni meglio dimenticare la macchina, è il numero di orientali stipati dentro i vagoni. Non sono in grado di distinguere ma molti mi sembravano cinesi.

Conclusione: ai cinesi piacciono molto di più i mobili che il vino. Nonostante si ritenga che l'immenso mercato asiatico sia l'Eldorado della produzione vinicola occidentale. La verità è che è molto più semplice mettersi in casa una lampada o una poltrona "western style" o firmata da un'archistar che conciliare i propri piatti con una bevanda dal  gusto ancora alieno.

Per il vino, in Cina, la marcia è ancora lunga.

  • carl |

    E’ anche per togliersi la piaga sociale dell’oppio ricevuto dalla “cultura” occidentale ottocentesca che hanno dovuto fare la vera lunga marcia..
    Ora al seguito di una sempre meno modica quantità di “mercato” è sicuramente arrivata la birra.. E il vino, più caro, segue a ruota.. Poi tramite films e messaggi pubblicitari arriverà anche quello che “I veri uomini, i winners.. bevono whisky ed altro ancora..”
    In Cina dovrebbero studiare lo “story case” dei loro antenati indiani che attraversarono lo stretto di Bering e, molti dei quali, con l’arrivo della “civiltà” occidentale finirono per diventare degli alcolizzati..
    Commento impubbblicabile, nevvero?
    Eppure è storia documentata.

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