Un miliardo di bottiglie di Prosecco in giro per il mondo entro cinque anni? È la previsione di Gianluca Bisol, produttore storico e globe-trotter delle bollicine venete (nell’ultimo anno ha visitato più di venti mercati esteri).
“Attualmente sono circa 28mila gli ettari destinati alla produzione di Prosecco – spiega – ma se dovessimo decidere di accontentare le richieste del mercato nel prossimo futuro dovremmo raggiungere i 60mila ettari. Sempre senza abbassare lo standard qualitativo, anzi con una continua crescita, soprattutto sul territorio più vocato, vale a dire le alte colline di Valdobbiadene. Un modello in tal senso è quello costituito dal Bordeaux, con circa 60mila ettari e una stratificazione nella proposta che riesce a coprire tutte le esigenze delle diverse tipologie di consumatore”. Bisol (nella cui azienda è entrata con una quota del 50% la famiglia Lunelli di Cantine Ferrari) ha sicuramente voce in capitolo ed è stato uno dei primi a scommettere sull’enorme mercato cinese.
L’ipotesi di estensione produttiva è destinata a suscitare qualche perplessità, se si pensa alle proteste che avevano già accompagnato l’allargamento della zona destinata alla Doc. Resta comunque certo che il Prosecco è attualmente il nostro migliore asset all’estero.