In teoria è il libro meno adatto a me. Ma non l’ho letto solo perché lo ha scritto un’amica – che è, tra le altre cose, un’ottima penna. L’ho avvicinato con curiosità (devo ammettere, qualche settimana dopo che lei me ne aveva fatto dono) perché tratta di un argomento e di un luogo a me alquanto alieni, nonostante da anni mi occupi a largo raggio di cibo.
Stiamo parlando della stanza principe per tutte le regine del focolare (in tutte le loro nuove forme, più o meno 2.0) che nel sottotitolo del libro viene definita “il cuore della casa”. Ovviamente si tratta della cucina, anzi la CUCINA, della quale Roberta Schira propone il riordino. Da realizzare con trasporto. Perché infatti il suo libro si intitola “La gioia del riordino in cucina”.
Per una come me che non prova gioia nemmeno a usarla per la sua precipua destinazione questa stanza, l’idea di dedicare tempo a riordinarla pare astrusa e lontana. Mi sono addentrata nella lettura con un misto di pregiudizio, curiosità, reticenza e ne sono uscita, naturalmente, conquistata. Perché Roberta parla e scrive su più piani e chi la seguirà in questa crociata del riordino troverà di aver compiuto al tempo stesso una profonda riflessione sulla propria esistenza, i propri sentimenti, le proprie aspirazioni e le proprie paure.
Si divertirà a ritrovarsi in uno dei “tipi” individuati da Roberta per descrivere i diversi modi di approccaire questo luogo quasi mitico, capace di far ripiombare chiunque nei ricordi d’infanzia. Persino me che praticamente non cucino, se non ricette basiche di detox per arginare gli effetti di una vita troppo spesa al ristorante. Se penso alla cucina non penso a quella di casa mia – peraltro inutilmente grande e zeppa di accessori – ma a quella di mia nonna, dove si “costruivano” delizie per il mio palato, dagli agnolotti che richiedevano tre o quattro giorni di attenta preparazione del ripieno, al fritto misto, agli adorati zucchini in carpione…
Se avete letto “Il magico potere del riordino”, bestseller della giapponese Marie Kondo (ma anche se non l’avete letto), tuffatevi nelle istruzioni di Roberta. Vi sembrerà tutto facile, ovvio, intelligente: perché non ci avevo pensato?
Me lo sono chiesta anch’io, mentre mi segnavo la ricetta per il pulitore universale personalizzato. Adesso non mi resta che trovare il coraggio di usarlo…