Scampato pericolo. Dopo i timori emersi nei mesi scorsi, alla fine l’Onu nel documento finale dell’High Level Meeting delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili ha cancellato ogni richiamo a strumenti dissuasivi come etichettatura a semaforo (o penalizzante) e tasse per prodotti contenenti sale, zucchero o grassi, che avrebbe grandemente danneggiato le esportazioni di gran parte del made in Italy alimentare.
“Contrariamente alla bozza iniziale, infatti, non si menzionano strumenti dissuasivi – annuncia con comprensibile soddisfazione Federalimentare – mentre rimane il giustificato richiamo ad uno stile di vita adeguato e ad un equilibrio nutrizionale corretto”.
Soddisfazione anche del Governo italiano, a cui era stato assegnato il ruolo di co-facilitatore insieme all’Uruguay. “La riduzione di particolari nutrienti, ad esempio zuccheri e grassi, attraverso l’individuazione di semplici target numerici, non può essere condivisa non solo perché di difficile realizzazione ma anche perché di dubbia efficacia – aveva ricordato ieri alla Camera rispondendo a una interrogazione parlamentare il sottosegretario agli Esteri -. Ciò che bisogna combattere sono le abitudini scorrette e non il singolo alimento”.
“Vincono le eccellenze alimentari italiane – ha commentato il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia – contro chi voleva incentivare consumi di alimenti artificiali e di bassa qualità”.