Ieri sera ero a cena da Armani Nobu, il ristorante fusion di influenza giapponese aperto nel 2000 con il celebre chef Nobu Matsuhisa (uno dei cuochi più simpatici che abbia avuto la fortuna di conoscere tanti anni fa, grande e modestissimo, dall’alto del suo impero gastronomico internazionale). Oggi – il ristorante ha subito una felice ristrutturazione nel 2014 – i piatti sono affidati alle capaci mani del campano Antonio D’Angelo che riesce a portare un po’ di gusto italiano alle preparazioni di influenza asiatica. Tavoli al completo e una bella atmosfera (anche se mi sentirei di suggerire qualche ritocco alla playlist).
King George difficilmente sbaglia quando sceglie un partner. E lo ha confermato poche settimane fa quando ha deciso di affidare al re torinese del cioccolato Guido Gobino la produzione e distribuzione nel mondo dei prodotti Armani/Dolci. La linea è stata battezzata Armani/Dolci by Guido Gobino.
A Guido Gobino è universalmente riconosciuta grande sapienza nel coniugare il rispetto verso la tradizione con la costante ricerca d’innovazione: rigore ferreo nella scelta delle materie prime e ricorso a procedimenti all’avanguardia. Una storia virtuosa che si dipana dal 2002, puntellata da più di un riconoscimento. Nato oltre 50 anni fa a Torino nella storica azienda di famiglia, il cioccolato Gobino è ora presente in oltre 24 paesi nel mondo.
Armani/Dolci by Gobino è dunque l’incontro di due speciali “artigiani” del lusso (che siano abiti o cioccolatini la precisione maniacale credo sia la stessa) con uguali obiettivi: qualità altissima, nessuna slabbratura sulle materie prime, purezza estetica. Un connubio destinato a realizzare ottime cose.