La tecnica del miscuglio dei grani antichi comincia ad essere qualcosa di più che un esperimento. Tanto da essere abbracciata da etichette importanti. Ci ha creduto Rustichella d’Abruzzo che ha piantato in un terreno abruzzese di 5 ha un mix di varietà antiche di cereali autoctoni italiani.
Oggi si cominciano ad assaggiare i primi pacchi di spaghetti prodotti con la farina di questi grani, che sono ovviamente anche bio. Il terreno è a Santa Caterina, tra le colline pescaresi. La tecnica adottata è semplice e tradizionale: piantare miscugli di sementi e affidarsi all’evoluzione spontanea della natura.
Un’azione concreta per “rafforzare la competitività della pasta italiana aumentando la disponibilità di grano duro adatto alla pastificazione, incentivandone la produzione sostenibile e la tracciabilità, e sostenendo gli agricoltori che scelgono di puntare sulla qualità” sottolinea l’azienda.
Al fine di sviluppare la sua linea di grani antichi che prende il nome dalla nomenclatura latina di frumento Triticum, nel dicembre 2017 Rustichella d’Abruzzo ha seminato in consociazione queste varietà di grani duri: Senatore Cappelli, Timmilia, Perciasacchi, Russello, Etrusco Toscano, Saragolla Abruzzese e Saragolla lucana. Il progetto si chiama “Mix Evolution”. “Coltivare grani antichi – rileva l’azienda, che a regime toccherà un fatturato di 14 milioni – vuol dire resa minore rispetto al più diffuso grano moderno, perché non si lavora a livello intensivo e il rapporto tra amido e glutine è più equilibrato”. È inoltre un ottimo metodo per scegliere la filiera corta.
Tra i progetti c’è anche quello di incrementare la produzione di pasta all’uovo con l’utilizzo della semola extra ottenuta dalla macinazione di grano duro 100% italiano. L’investimento della realizzazione della pasta all’uovo è di circa 2.5 milioni di euro in una superficie di 2000 mq. Importante è l’accordo di filiera, stipulato a partire dal 2003 con PrimoGrano, la linea per eccellenza made in Abruzzo, e che continua oggi con 20 aziende agricole e 2 aziende avicole.