Marcello Corrado, classe 1979, napoletano d’origine e romano d’adozione è lo chef dell’Osteria Perillà, il ristorante di Podere Forte, il borgo che produce un eccellente vino biodinamico nel cuore della Val d’Orcia. Corrado appartiene alla schiera dei cuochi “per scelta”, che avevano tutt’altra strada avviata per il proprio futuro (nel suo caso una laurea in Economia e la professione di commercialista). Convertito lungo la via dell’Alma ha poi avuto importanti esperienze con Stefano Baiocco a Villa Fiordaliso e a La Peca.
L’approdo in Toscana avviene dopo l’incontro con Pasquale Forte che cercava un anima gastronomica per chiudere il cerchio del suo illuminato progetto Rocca d’Orcia.
Al Podere si produce vino, olio, miele, frumento e si allevano animali in libertà. E’ il “km qui” che si chiede alla cucina di Corrado di esaltare al massimo. Un impegno che lo chef rispetta ma che in alcuni casi – si vede – gli sta stretto.
E quindi nel suo menù anche uno splendida “tela” di gambero di Mazara o la coda alla vaccinara, memoria degli anni romani.
Un piccolo showcase della sua cucina è andato in onda nei giorni scorsi all’hub di Identità Golose. Piatti di forte identità, condotti con mano sicura (significativa la Scaloppa di fegato d’anatra arrosto con jus di datteri, sorbetto ai fichi e gelo al lampone). Non a caso in un anno Corrado ha agguantato la stella Michelin.
Proposte di grande gradevolezza, accompagnate dai vini del Podere. Personalmente il preferito è stato il Petruccino, 100% Sangiovese, figlio minore del grand Cru Petruccio.