La musica è cambiata. Non quella – più che all’altezza come sempre – suonata dai gruppi jazz che si alternano sullo storico palco, ma il ritmo della cucina. Il Blue Note di Milano ha deciso, fortunatamente, di scardinare il luogo comune secondo il quale nei locali dove si fa musica il cibo è poco importante e quindi, di regola, scadente. Dopo aver introdotto una serie di piatti della cucina cajun da gennaio il locale simbolo del jazz milanese avrà in carta una serie di proposte meneghine doc. Questo grazie ad un accordo con un altro indirizzo storico per i milanesi, il ristorante Don Lisander, che dal 1947 propone i piatti più autentici della tradizione e che da alcuni anni si è completamente rinnovato sotto la guida del patron Stefano Marazzato.
I piatti entreranno stabilmente nella carta a partire da gennaio 2020. Grazie alla collaborazione tra i due cuochi – Federico Tronci, del Blue Note Milano e Filippo Cavalera, di Don Lisander – il locale proporrà un intero menù, dall’antipasto al dolce, dedicato al capoluogo lombardo: dai Mondeghili, le tipiche polpettine milanesi, all’immancabile risotto, passando per le carni brasate della tradizione e all’Amor Polenta, classica tortina lombarda.
Un motivo in più per assistere ad uno dei 300 concerti organizzati ogni anno dal Blue Note all’insegna del motto Live Music, Quiet Dinner, Fine Drinks.