Undici anni dopo la prima vittoria Noma torna al vertice della gastronomia mondiale. Questo sera ha agguantato il podio dei World 50 Best, la classifica mondiale del fine dining. Una vittoria prevista. Nonostante lo chef René Redzepi facesse già parte dei Best of the Best – i ristoranti che avendo vinto in passato non sono più in lizza – avendo cambiato location era tornato in lizza. Al vertice sale un’accoppiata nordica, anzi danese, perché al secondo posto si è piazzato Geranium dello chef Rasmus Kofoed.
Ma anche l’Italia festeggia. Lido 84 dei fratelli Camanini è stato premiato come new entry più alta: volati al 15mo posto dal 78mo della precedente edizione dei 50Best nel 2019. E sono saliti anche Enrico Crippa di Piazza Duomo, al 18mo posto, Massimiliano Alajmo delle Calandre al 26mo e Niko Romito del Reale che è rientrato tra i primi 50 al 29mo posto.
Gli altri due italiani, Mauro Uliassi e Norbert Niederkofler sono rispettivamente al 52mo e 54mo posto.
Per il resto la cerimonia alla Queen Elizabeth Hall di Anversa ha premiato molti locali spagnoli ed è forte il drappello asiatico. Segnalato come One to watch il londinese Ikoyi. Best female chef la peruviana Pìa Leòn.
Redzepi, emozionantissimo, è salito sul palco attorniato dal gruppo dei collaboratori: a chi gli ha chiesto quale fosse il segreto del successo di Noma ha risposto che avrebbe dovuto elencare i nomi delle 79 persone che lavorano lì. “Ognuno contribuisce e si crea una speciale energia: questo è il nostro segreto”. L’obiettivo, ha spiegato, è essere i più bravi e questo significa essere “il miglior posto in cui lavorare”. Essere creativi e riuscire ad avere una vita fuori dalle cucine.