Li accomuna l’anno di nascita (1972) e il legame con la catena Mandarin. Uno a Milano, dove è executive chef dal 2014 e ha conquistato due stelle Michelin (e il palato dei milanesi) al ristorante dell’hotel, Seta. L’altro a Madrid dove è direttore gastronomico del Mandarin Oriental Ritz e ha ottenuto una stella con il locale fine-dining Deessa. Di suo, a Dénia, di stelle ne ha tre dal 2012.
Antonio Guida e Quique Dacosta, oltre a essere due chef straordinari, sono amici e si sono divertiti a cucinare insieme in una suggestiva “quattro mani” al Mandarin di Milano. L’accordo è di replicare dopo l’estate a Madrid.
Un evento one-shot, dove sono stati proposti dieci piatti in un gioco di rimandi e strizzate d’occhio che hanno divertito i due cuochi e deliziato gli ospiti. Senza mettersi in gara, Guida e Dacosta hanno elevato le aspettative, portata dopo portata.
Guida ha proposto piatti inediti come la Lasagnetta con cipolla fondente, sgombro, cozze e ricci e fornito un esempio di alta cucina vegetale nei Carciofi con salsa alla curcuma, scarola alle spezie e banana.
I piatti vegetali sono ormai ampiamente sdoganati nel cosiddetto fine dining ma non sempre riescono ad essere così intriganti.
Dacosta si è portato da Dénia i gamberi rossi per i Gambas Amb Bleda, dove li ha ingentiliti con infuso di bieta. Virginale la Zuppa di mandorla e petali bianchi.
Insomma, è stato un incontro ai vertici da cui è emersa una grande complicità gastronomica e la dimostrazione che il “quattro mani”, se sono mani giuste, raddoppia il piacere per chi è a tavola.