Mimetismo e metamorfosi. Come può un palazzo neoclassico milanese – che fu sede dell’ambasciata francese e in cui soggiornò Stendhal – scrollarsi di dosso d’un tratto il velo disincantato di un passato glorioso e rinascere come ambiente domestico ipermoderno e sofisticato? Merito della settimana del design milanese, di un gruppo di talenti raffinati, di partner lungimiranti e dell’idea vincente di lasciar spazio alla natura. Così, accanto agli ambienti ricreati in un tripudio di colori – sensazionali l’angolo bar e il salotto-discoteca tra il rosa elettrico e il verde pallido – anche il ristorante che normalmente serve gli ospiti del Circolo del Commercio trova nuova vita come se si fosse a tavola immersi in un giardino.
“Ho pensato di ricreare la stessa atmosfera all’interno di uno dei saloni di Palazzo Bovara in uno spazio esterno immaginario. Per sottolineare, con la stessa cura di un hotel, il legame con il luogo in cui ci troviamo, il riferimento è ai disegni per l’abitazione milanese di Piero Portaluppi, che aveva curato il restauro del Palazzo nel secondo dopoguerra e al suo lavoro si ispira anche il motivo decorativo delle ceramiche dipinte a mano delle sedute mentre l’illuminazione perimetrale richiama le atmosfere dei giardini di Villa San Michele a Firenze”. afferma Giuliano Dell’Uva, l’interior designer che ha realizzato il progetto The Art of Light a Palazzo Bovara su un’idea di Elle Decor Italia. Il richiamo a Villa San Michele non è casuale, perché è proprio l’executive chef dell’albergo Belmond sulle colline di Fiesole a dirigere le danze per quanto riguarda l’offerta gastronomica durante la MDW.
L’allestimento del ristorante pop-up a Palazzo Bovara vuole creare l’illusione di pranzare su una delle terrazze della villa fiorentina, nella lucentezza di una giornata di sole, all’ombra delle grandi piante che circondano i tavoli.
Lo chef Alessandro Cozzolino firma il pranzo del 18 aprile e collaborerà al menu proposto durante tutta la settimana, ispirato ai classici della sua cucina, che rilegge con freschezza e contemporaneità la forte tradizione toscana.
Tutto l’allestimento è fortemente incentrato sul tema della luce, con effetti mutevoli e cromatismi inaspettati. Esplode la luminosità anche nel cortile interno riprogettato dal paesaggista Antonio Perazzi come “un elogio della luce del giardino mediterraneo in tutti i suoi aspetti”.
La partecipazione di Belmond a “The Art of Light” è anche un collegamento con “Belmond Legends”, serie fotografica fortemente legata al tema della luce che verrà lanciata a metà aprile, ed un’ulteriore occasione per celebrare la connessione della catena con le arti visive.