Una passeggiata nell’antico bosco, tra i sentieri che profumano di erbe officinali. Un percorso nel Palazzo Marchesale, al giardino del barone Giorgio Castriota, che trasformò nel ‘600 la “Terra Medievale” di cui restano mura, torri d’assedio, camminamenti e casamatta. Siamo a Melpignano, paese della Grecìa Salentina, poco più di 2mila abitanti, parte attiva dell’Associazione Comuni Virtuosi e Riabitare l’Italia grazie alla gestione ecosostenibile del territorio, agli investimenti in cultura e all’impegno sull’inclusività. La giovane sindaca Valentina Avantaggiato ha scommesso sul progetto Melpignano promuove cultura, per valorizzare il borgo in ogni stagione e non solo in agosto, quando per il Concertone della Notte della Taranta si superano le 200mila presenze.
Dopo “I Percorsi del Sacro”, che in aprile hanno portato alla scoperta delle cappelle settecentesche e dei canti di passione, il secondo itinerario esperienziale “Erbe da bere: dalla Pineta Longa al Giardino , che si è tenuto il 27 maggio, viene riproposto il 10 giugno.
Un pomeriggio di scoperta a partire dalla Pineta Longa un’area verde che conserva la biodiversità con il boschetto di roverelle settecentesche, querce vallonee, pini d’Aleppo, macchia mediterranea e un paesaggio fatto di muretti a secco, pajare e una trentina di orti sociali coltivati anche da giovani.
In compagnia di Salvatore Gervasi e Mariella Salierno del Centro di Cultura Popolare, referenti di progetti didattici come “La Natura che cura” e “Orto raccolto Giardino colto”, si percorre la Pineta Longa, parlando della flora e della fauna, ma soprattutto delle piante spontanee, di come riconoscerle e usarle in ambito curativo, cosmetico, culinario e cerimoniale, fino a raggiungere la loro aia con un casolare ottocentesco circondato da frutti e fiori antichi come i gigli di Sant’Antonio, il giardino roccioso, l’orto, la vasca dei papiri egiziani con i rospi Bufo Bufo.
Qui tra canti, pizzica e tarantelle si assaggiano tisane a base di Bidens Aurea lì coltivata con cannella, cardamomo, chiodi di garofano; vino aromatizzato ai pruni selvatici presenti in zona, tortini alle erbe, crostini con creme di semi, foglie e fiori eduli, crostata di fichi.
Do seguito si visita il Palazzo Marchesale e si va alla scoperta di uno spazio verde di cinquemila metri quadrati disegnati a scacchiera attraverso viali ortogonali, che lo suddividono simmetricamente, il cui fulcro è una fontana tardo cinquecentesca. Numerose varietà antiche di alberi da frutta, come il pero di San Giovanni, nespoli, noci, l’agrumeto, il roseto, le erbe aromatiche e le piante ornamentali permettono di immergersi nell’atmosfera rilassante di un giardino d’altri tempi.
Qui alla postazione mobile Bar Mita Volante verrà proposto un assaggio dell’esperienza “Erbe da bere: dalla pianta al bicchiere”, preparando cocktail “selvatici” con piante aromatiche ed erbe spontane, come il Pineta da baby-pigne di Pino d’Aleppo o Satiro amaro da Santoreggia pugliese.