Dal Marocco a LA e Città del Messico, 50 Best premia migliore cuoca e champions of change

Nora Fitzgerald Belahcen – fondatrice di Amal, che si occupa della formazione e dell’emancipazione di donne svantaggiate attraverso la cucina e l’ospitalità in Marocco – insieme con Othón Nolasco e Damián Diaz – duo di No Us Without You LA, che fornisce assistenza alimentare ai lavoratori di ristoranti e bar senza documenti in California – sono i “campioni del cambiamento 2023 designati dalla 50 Best.

Giunta alla terza edizione, l’iniziativa celebra chi, all’interno della comunità dell’ospitalità, intraprende azioni positive. 50 Best farà una donazione finanziaria a ciascuna delle cause dei vincitori, consentendo ai destinatari di continuare a sviluppare le loro iniziative.

La prima Champions of Change del 2023, Nora Fitzgerald Belahcen, ha fondato e dirige Amal a Marrakech, in Marocco, un’impresa sociale che aiuta a rafforzare le donne svantaggiate attraverso l’ospitalità. Fitzgerald Belahcen, di origini americane ma nata e cresciuta in Marocco, ha aperto il primo Centro Amal nel 2013 per formare le donne arabe in difficoltà – spesso madri single emarginate dalla società – alle arti culinarie e alle relative competenze. Oggi gestisce un ristorante e un’attività di catering con un mix di formatori e studenti, con 30 persone che si diplomano ogni otto mesi; la maggior parte di loro intraprende una carriera a lungo termine nel settore dell’ospitalità e alcuni aprono la propria attività nel settore alimentare.

L’ultimo progetto dell’organizzazione Amal è il Sign Language Café di Marrakech, gestito da donne sorde. La comunità sorda è in gran parte invisibile alla società e questo caffè, situato all’interno di una scuola di lingue e che serve circa 4.000 studenti, funge da prototipo per le attività gestite da sordi. Secondo Fitzgerald Belahcen, il coinvolgimento con Amal “aiuta le donne a subire una trasformazione olistica, non solo professionale ma anche personale, in modo che si sentano a proprio agio a occupare uno spazio nella società”. Sono “esperte di resilienza” commenta.

 “Sono entusiasta di vincere questo premio a nome di tutte le donne con cui ho lavorato e per le quali la gastronomia è stata un percorso che ha cambiato la vita – aggiunge Fitzgerald -. Da tempo credo nel potere del cibo di nutrire e guarire, di unirci e di cambiare la vita. Il sostegno e il riconoscimento che derivano da questo premio rafforzano questa convinzione e ci aiuteranno a creare molte altre opportunità per le donne meritevoli”.

Il secondo riconoscimento Champions of Change del 2023 è stato assegnato a Othón Nolasco e Damián Diaz, coppia di Los Angeles che durante la pandemia hanno creato il progetto no-profit di sicurezza alimentare No Us Without You LA. Avendo lavorato per molti anni nel settore dell’ospitalità in California, la coppia ha visto in prima persona la situazione dei lavoratori senza documenti che costituiscono la spina dorsale di molte attività di ristorazione negli Stati Uniti. No Us Without You fornisce sostegno sotto forma di aiuti alimentari e servizi di consulenza alle famiglie degli immigrati che lavorano nel settore, che non sono legalmente riconosciuti come cittadini statunitensi e quindi non possono beneficiare dell’assistenza governativa.

No Us Without You ha iniziato a sfamare 30 lavoratori in difficoltà e i loro familiari a carico all’inizio del 2020, utilizzando il denaro dei fondatori, e ora sostiene 700 famiglie al mese in tutta la contea di Los Angeles, avvalendosi di un esercito di 85 volontari. Nolasco e Diaz hanno anche trasformato un vecchio terreno sterrato della città in un orto biologico che coltiva frutta e verdura per i loro pacchetti alimentari. L’orto funge anche da spazio per eventi di raccolta fondi per l’organizzazione.

“Siamo onorati che il nostro programma di sicurezza alimentare sia stato riconosciuto – affermano -. I lavoratori senza documenti sono il cuore e l’anima dell’industria dei ristoranti e dei bar, ma spesso vengono trattati come se non fossero necessari. No Us Without You LA offre pacchetti di aiuti alimentari per dimostrare che non sono dimenticati. Sono visti, ascoltati e rispettati. Siamo orgogliosi di nutrire coloro che ci hanno nutrito per anni”.

Qualche settimana fa era stata annunciata la migliore donna chef al mondo per 50 Best: la messicana Elena Reygadas del ristorante Rosetta.

”Elena ha riflettuto non solo la biodiversità del Messico e le sue ricche culture nei menu del suo ristorante di punta, Rosetta, ma anche sviluppato iniziative che ampliano i confini di ciò che un ristorante può essere nel mondo moderno” ha spiegato 50 Best annunciando il premio.

Nata a Città del Messico nel 1976, Reygadas ha studiato letteratura inglese e frequentato il French Culinary Institute di New York (oggi International Culinary Centre). È poi volata a Londra, dove ha trascorso diversi anni lavorando a fianco dello chef Giorgio Locatelli e assorbendo alcuni dei principi chiave della cucina italiana: rispetto per gli ingredienti, stagionalità e ospitalità.

Rosetta ha aperto i battenti nel febbraio 2010 in un antico palazzo nel quartiere storico di Roma, arredato con mobili che Reygadas ha scovato nei mercatini. È stata tra le prime a Città del Messico a comprendere l’importanza del pane e dargli dignità come portata, studiando le antiche tradizioni artigianali di panificazione. Il successo è stato tale che nel 2012 è stata aperta La Panadería de Rosetta, una panetteria dove si possono acquistare direttamente i suoi pani.