In Bordeaux qualcuno comincia a preoccuparsi. Non piacciono le sparate di alcuni compratori americani, che ritengono ormai sopravvalutati i vini di molti chateaux. Chris Adams, capo di Sherry-Lehmann a New York – come riporta Decanter – ha posto l'aut-aut: se le bottiglie usciranno a più di 350 dollari le lasceremo dove sono. I grandi chateaux sono consapevoli della situazione e annunciano tariffe più consone alla vendemmia, che non può dirsi eccezionale.
Del resto qualche avvisaglia si era avuta già alla fine dell'anno scorso. Secondo Liv-ex 100, la piattaforma online che riporta i valori delle compravendite di vini pregiati, tra agosto e dicembre 2011 i prezzi hanno subito un calo del 22,5 per cento. E nel 95% dei casi le bottiglie trattate sono di Bordeaux. Colmo dei colmi, il "big loser" è stato Lafite 2008, quello per cui i ricchi cinesi erano disposti a fare follie, pur di poterne mostrare qualche bottiglia nella cantina di casa. Nel gennaio dello scorso anno chi voleva comprarne una cassa doveva sborsare 16.700 euro, in queste settimane ne bastavano 9.650, un calo del 45 per cento.
E pensare che nell'ottobre 2010 la stessa bottiglia vide aumentare il prezzo del 20% nel giro di una notte all'annuncio che l'etichetta avrebbe riportato l'ideogramma del numero 8, simbolo cinese di prosperità.