Carne clonata, ma di qualità, sulle tavole cinesi. Una joint venture cinese-coreana ha annunciato l’avvio del più grande allevamento di vitelli clonati. Sarà a Tianjin e si prevede che produrrà un milione di vitelli l’anno a regime (100mila nella prima fase). E non si esclude di allargare la clonazione ai cani, ma non a scopi commestibili. L’investimento complessivo è stimato a 31 milioni di dollari.
L’anuncio è stato fatto da BoyaLife, azienda cinese di biotecnologie. Un’iniziativa in controtendenza, rispetto alle normative europee che vietano la clonazione di animali di allevamento (dopo l’esprimento di Dolly, la prima pecora clonata in Scozia nel 1996).
Lo scopo della joint venture è fornire prodotti al crescente mercato cinese di carne di qualità: “Ve lo garantisco – ha detto a un gruppo di attoniti giornalisti Xu Xiaochun, amministratore delegato di BoyaLife – la carne di vitello clonata è la miglior carne che ho assaggiato in vita mia!”.
I cani che verranno clonati saranno utilizzati dalle forze di polizia per salvataggi e per fiutare la presenza di bombe o droga.
A differenza che in Europa, negli Stati Uniti clonare animali è consentito. Felice di essere europea.