Una cena in caveau. Può essere un’interessante alternativa, soprattutto se il locale – sotterraneo – che ci ospita invece che banconote e lingotti contiene il meglio del meglio dell’enologia mondiale.
Direzione Torino, il cuore della città. La destinazione è il gioiello settecentesco dove alberga il ristorante Del Cambio, il locale storico per eccellenza del capoluogo piemontese, amato da Cavour. E proprio il conte creò qui la propria cantina, per avere sempre a disposizione i vini preferiti.
In origine un sito di stoccaggio per il suo amato Sizzano – uno dei prodotti di nicchia della “Nebbiolo Belt”, che attraversa il Piemonte dando vita ad eccellenze straordinarie, dal Barolo al Barbaresco sino al Ghemme e al Gattinara. Oggi nei 300 metri quadri a 12 metri sotto il manto stradale di Piazza Carignano, dimorano circa 20.000 bottiglie e 2.200 diverse referenze selezionate dall’Head Sommelier Davide Buongiorno.
Il Paradiso delle bollicine
Adorate le bollicine? Questo è decisamente il posto che fa per voi. Qui domina lo Champagne, presente in ogni sua possibile declinazione, dalle grandi Maison ai Garage Champagne, prodotti in non più di 100 bottiglie all’anno.
Ma per gli appassionati non mancano intriganti alternative, dalle bollicine piemontesi agli spumanti inglesi divenuti anno dopo anno più competitivi, complice il cambiamento climatico che fa del Sud dell’Inghilterra, area geomorfologicamente affine alla regione dello Champagne, terra ideale per la produzione di vini di grande finezza e complessità.
E non manca una Cuvée della casa, ideata per festeggiare i 260 anni del ristorante da Davide Buongiorno in collaborazione con i maestri vinificatori di Contratto, primi in Italia ad aver prodotto uno spumante metodo classico millesimato.
La Cuvée di Del Cambio 2012 nasce da una selezione di uve Pinot Nero e Chardonnay provenienti esclusivamente da vitigni di Alta Langa, di età compresa fra i 40 ed i 50 anni, affinata per oltre 60 mesi sui lieviti con remuage manuale. Ogni 5 ottobre, giorno del compleanno di Del Cambio, ci sarà una nuova sboccatura. Per una tiratura limitata e numerata di 2000 bottiglie.
Il luogo più adatto a degustarle è sicuramente il “Tavolo della Cantina”, dove sono già previsti una serie di appuntamenti gastronomici con i piatti dello chef di Del Cambio, il talentuoso Matteo Baronetto (che sta anche studiano un nuovo “menù Ronaldo”, reso quasi obbligatorio dalla frenesia calcistica seguita al recente acquisto della Juventus) .
La Cuvée del Cambio è stata protagonista di una prima “cena in cantina”, insieme con altre bolle di Alta Langa e spumanti British, accompagnati dai piatti di Baronetto (dai Ravioli alle olive nere e gelsomino alla Zucchina bomba e avocado al vapore, caviale di senape passando per Lattuga al tonno, maionese al sugo di carne, alga e cannella e Nasello impanato alla Milanese, albicocca e guanciale)
Dal prossimo settembre e sino a dicembre, il team di sommelier e lo chef presentano un calendario di appuntamenti dedicati agli appassionati di buone bottiglie:
19/09 Borgogno Vs Monsanto
21/09 Contratto La Spinetta
10/10 Bellavista Vittorio Moretti
24/10 I Grand Cru bianchi di Borgogna a confronto
14/11 Lafite Vs Mouton: i Rothschild a confronto
12/12 I Grand Cru rossi di Borgogna a confronto
Last but not least, per celebrare l’appartenenza di Del Cambio al circuito Dépositaire di Dom Pérignon, è in agenda una serata di gala speciale che coinvolgerà il ristorante gastronomico.