Nella città dei caffè storici anche un appassionato riesce a perdersi. Arrivi a Torino, animata dai mille colori dei contadini di Terra Madre portati in Piemonte da Slow Food, e hai l’imbarazzo della scelta. Solo nel quadrilatero che si affaccia su piazza Castello puoi farti conquistare dai tramezzini di Mulassano, bomboniera di boiserie sotto ai portici, perderti nelle caramelle di Baratti, o cedere alla charlotte creole di Fiorio.
Se però l’obiettivo è un cocktail la meta è obbligata. Direzione piazza Carignano, superi i tavolini della Farmacia del Cambio e imbocchi con decisione le scale che ti portano proprio sopra il ristorante amato da Cavour. E lì ti aspetta il bar a lui dedicato. Atmosfera fané, sui toni del verde, divanetti in velluto, luci più che soffuse e, proprio dietro, un fumoir che ribalta l’atteggiamento colpevolista nei confronti dei tabagisti: la “stanza Verde”, una raccolta wunderkammer che ti fa rimpiangere di aver abbandonato il vizio della sigaretta.
Bar Cavour l’american bar di Del Cambio, ha tutto quello che ti aspetti da un locale destinato ad aperitivi e dopocena e anche qualcosa in più. Una carta attenta e vasta (25 gin tra cui il giapponese Nikki Coffey, meno scontato dei celebrati whisky nipponici, che pure sono presenti, otto diversi Vermouth e i distillati di montagna, come il Génépy des Pères Chartreux) ma soprattutto un piccolo menù con contaminazioni etniche di grande golosità.
Certo essere il bar del ristorante che ha ai fornelli Matteo Baronetto aiuta non poco.
Quindi se non volete sedervi al posto preferito da Camillo Benso nella sala storica del Cambio potete starvene al Cavour e scegliere tra un Gyoza di verdure (i ravioli giapponesi alla piastra) un salmone Sockeye dell’Alaska, i gamberoni argentini impanati alla tapioca o una Babaganoush con guacamole e harissa. Oppure approfittare – in questi giorni di Salone del gusto – della proposta in abbinamento con Joselito, lo jamón considerato il miglior prosciutto del mondo, per il quale il bartender del Cavour Marco Cimminisi ha realizzato tre cocktail speciali.
Nel piatto Joselito Gran Reserva con pan e tomate; Secreto Joselito, marinato in salsa di soia e mirin, patate dolci, chimichurri, marmellata di fragole e basilico; Solomillo Joselito, pere al vino, barbabietole,valeriana. Nei bicchieri My Blueberry Girl, Old tom gin aromatizzato con rosmarino fresco, triple sec, succo di lime, mirtilli freschi, zucchero, tonica ai fiori di sambuco; Honeysuckle Daiquiri, Cachaca, succo di limone e arancia, sciroppo di miele; Nectar d’Or Rob Roy, Glenmorangie Nectar d’Or, vermouth dolce, homemade bitter #3.
Prosit!