Riserva San Massimo cambia faccia (ma non sostanza)

Quando coltivi il tuo riso in un’oasi naturale, una sorte di eden dove ogni essere – animale e vegetale – convive in armonia, come trasmetti questa atmosfera a chi si interessa ai tuoi prodotti? Meno metaforicamente, che immagine dai al tuo riso sugli scaffali delle gastronomie?

riserva-san-massimo_nuovi-pack_1500px

Riserva San Massimo, la risicultura di Gropello Cairoli, nella provincia pavese, in un’ansa del Ticino, ha provato a trasferire la sua immagine e i sui valori (agricoltura bio integrata) anche nelle confezioni, che oggi non sono nel classico cartoncino patinato lucido ma in una versione opaca, più in sintonia con i luoghi che rappresenta, e utilizza carta riciclata per il materiale informativo. Dopo dieci anni sono cambiati packaging e varianti di formato. E dunque colori pastello, immagini che richiamano l’oasi naturale, un viaggio iconografico nella natura e nelle stagioni.

Si dirà, quel che conta è il contenuto. Vero. Ma se l’immagine che dai ti riflette adeguatamente è sempre meglio.