no agli ogm nei campi italiani

Dietrofront. Il nuovo ministro dell'agricoltura Saverio Romano ha annunciato linea dura contro gli Ogm nei campi italiani, smentendo di fatto la linea adottata dal suo predecessore. Nell'autunno scorso la Ue aveva sostanzialmente gettato la patata bollente nelle mani dei governi nazionali, dichiarandoli liberi di decidere autonomamente e Galan si era detto favorevole all'introduzione di sementi modificate.


 Il tema è troppo ampio e delicato per poter essere esaurito in una manciata di righe, ma personalmente sono ben felice dell'annuncio del ministro. A convincermi in maniera netta sulla necessità di procedere con la massima cautela era stata una visita, qualche anno fa, alla Banca dei semi di Vandana Shiva a Dehradun, il suo villaggio natale alle pendici dell'Hymalaya. Lì la pasionaria indiana (nonchè fisica e visitor professor delle maggiorni università americane) ha creato una sorta di arca di Noè della biodiversità, raccogliendo le principali varietà di sementi presenti nel suo paese, la cui esistenza è a suo parere minacciata dal massicio ricorso ai semi Ogm, in particolare per il riso e il cotone. I semi transgenici non possono essere rigenerati dai contadini: sono forse più produttivi e impermeabili alle malattie ma hanno il piccolo difetto di dover essere ogni anno acquistati dalle case produttrici, grandi multinazionali come Monsanto. E spesso i contadini più poveri non sono in grado di far fronte alla spesa.

I due punti di vista: Vandana Shiva e Monsanto

http://youtu.be/ajC5tSKkWMk

http://www.youtube.com/watch?v=fT-ChdL8BbY&feature=player_embedded